Le armi del Rambo inviate ai Ris

Sarà verificato se siano state utilizzate. Per vivere in città il ladro pagava mille euro al mese


di Mario Bertoldi


MERANO. Marcello Vona, il pregiudicato ligure di 49 anni, arrestato dai carabinieri a Tesimo ove si stava apprestando probabilmente a mettere a segno un colpo in villa, potrebbe chiedere quanto prima di essere sentito dal procuratore Markus Mayr dopo aver analizzato la situazione processuale con il proprio legale di fiducia, l’avvocato Nicola Nettis.

Come noto al momento dell’arresto il Rambo ligure era armato sino ai denti: nel giubbotto tattico da combattimento che indossava sotto la giacca a vento da motociclista, l’uomo aveva due pistole cariche e con il colpo in canna. Una circostanza che lascia presupporre che l’uomo avesse messo in preventivo di dover utilizzare le due armi e di essere disposto a farlo. In realtà quando è stato fermato per un controllo da una pattuglia di Tesimo l’uomo ha preferito aggredire i militi fisicamente e tentare la fuga a piedi attraverso i boschi della zona. Per fortuna non ha avuto il coraggio (o il tempo) di utilizzare le pistole che aveva nel giubbotto.

Dopo essere stato ammanettato e trasferito in caserma a Bolzano l’uomo ha cercato di minimizzare la sua pericolosità e la sua capacità di delinquere. In altre parole Marcello Vona ha cercato di far credere di essere un “poveraccio” alle prese con le solite difficoltà di arrivare a fine mese per effetto della crisi. Sperava probabilmente di evitare approfondimenti da parte degli uomini dell’Arma. In realtà i carabinieri, a seguito della successiva perquisizione, hanno scoperto non solo un vero e proprio arsenale (complessivamente l’uomo deteneva 17 pistole di vario tipo e calibro, tutte perfettamente funzionanti, e circa 600 munizioni pronte all’uso) ma anche presunta refurtiva per un valore di circa 300 mila euro. Oggi Marcello Vona incontrerà in carcere il proprio avvocato per valutare la situazione processuale che non è, obiettivamente, delle più semplici. C’è una verifica su tutte che gli inquirenti intendono portare a conclusione in tempi brevi: riguarda il numero impressionante di armi che l’uomo aveva a disposizione e che sono state trovate in perfetto stato, pronte all’uso, alcune anche dotate di silenziatore. Tutte le pistole risultano rubate (una addirittura in un’abitazione a Naturno). Il sospetto è che l’uomo fosse un punto di riferimento per gruppi della malavita organizzata proprio per la fornitura di armi. A tal proposito sono in corso indagini estese in più regioni per verificare eventuali contatti con ambienti malavitosi del malvivente arrestato che già agli inizi del 2000 era finito nei guai, rimediando una condanna per violazione della legge sulle armi. Per il momento il capo d’imputazione a carico di Marcello Vona è piuttosto pesante, soprattutto in relazione alla detenzione delle armi. Nelle prossime ore le armi sequestrate saranno inviate al Ris di Parma per verificare se siano state utilizzate in precedenti fatti criminosi. Nel frattempo è emerso che Marcello Vona, pur non lavorando da tempo, era in grado di pagare più di mille euro di affitto al mese per l’appartamento di lusso occupato con la sua compagna in pieno centro a Merano. Intanto l’avvocato Nicola Nettis sta preparando un primo ricorso al tribunale del riesame per cercare di ottenere la concessione degli arresti domiciliari con ricorso al braccialetto elettronico posto che l’indagato è considerato molto pericoloso.

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