Le famiglie indigenti sono ormai più di cento

Adesso, oltre a chiedere cibo, molti vorrebbero i soldi per affitto e bollette Per la parte alimentare il fabbisogno è coperto dal Gruppo missionario


di Bruno Canali


LAIVES. Il bisogno non va in vacanza e così nemmeno la solidarietà, altrimenti scoppierebbero veri e propri drammi, anche a Laives, dove sono ormai più di un centinaio le famiglie che si rivolgono al punto di aiuto del Gruppo missionario, «Alimentiamo la solidarietà».

«Purtroppo è proprio così -afferma Enzo Guderzo, responsabile del gruppo - e nel tempo il numero di coloro che arrivano qui da noi per chiedere una mano è aumentato. Ricordo che quando aprimmo il punto «Alimentiamo la solidarietà», erano poche famiglie in gravi difficoltà; adesso sono mediamente più di un centinaio e solo perchè siamo in un periodo di ferie estivo l'afflusso è calato leggermente rispetto al resto dell'anno».

Come dice la sigla stessa, "Alimentiamo la solidarietà" era nato come punto di distribuzione del cibo a chi ne aveva maggiormente bisogno, derrate alimentari che i volontari raccoglievano (e raccolgono) presso negozi e supermercati, anche a Laives, che offrono merce magari vicina alla scadenza ma ancora perfettamente commestibile.

«Con il passare del tempo però - continua Enzo Guderzo - arrivano sempre più persone che ci chiedono anche soldi, persone che ormai, per vari motivi, vuoi la crisi, vuoi la perdita del lavoro, non riesconopiù a pagare l'affitto oppure le bollette e, diversamente da quanto si potrebbe pensare, non si tratta solo di cittadini extracomunitari. Purtroppo noi non abbiamo soldi da dare per questo genere d sostegni, ci si deve rivolgere al distretto sociale che si trova proprio di fronte alla nostra sede, nella piazzetta Falcone e Borsellino, in cima a via Innerhofer».

Non si pensi che al punto di "Alimentiamo la solidarietà" gestito dal Gruppo missionario di Laives ci si possa rivolgere "barando" magari sulla propria situazione: prima di tutto, chi si trova in difficoltà deve contattare proprio il Distretto sociale, dove vengono vagliate le condizioni di ciascun richiedente.

Sarà poi lo stesso distretto a rilasciare una sorta di permesso per accedere al punto di distribuzione del Gruppo missionario, a garanzia che cibo e altra merce (da qualche tempo si raccoglie anche qualche capo di vestiario) vadano effettivamente a chi ha assoluto bisogno.

Una conferma di ciò che dice Enzo Guderzo in merito alla richiesta sempre più pressante di denaro per pagare le più elementari incombenze di una famiglia, arriva indirettamente anche da un altro punto di ascolto aperto lo scorso anno presso il Pfarrheim, in via Pietralba a Laives. Anche lì infatti, arrivano spesso persone che chiedono denaro per pagare affitti e bollette varie più che ascolto e consigli, una umanità dolente che spesso in pochi conoscono pur vivendo fianco a fianco.

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