Le imprese: aprire i ponti e viale Trento 

Vertice Assoimprenditori-Comune. La proposta: più accessi a doppio senso da e per la Zona, intasata da 160mila passaggi al giorno


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Aprire totalmente i ponti, Palermo e Resia. E poi riaprire tutte le vie possibili (viale Trento). Ecco cosa si prepara per Bolzano sud, soffocata dal traffico. La prima soluzione potrebbe essere alle porte, e arriva dal Comune. La seconda è all'orizzonte, e arriva dall'economia. Ambedue sono emerse l'altra sera nel corso del faccia a faccia industriali-municipio. Vissuto all'ombra di un paio di scenari di fondo: 1) viale Druso è un falso problema: il problema è arrivarci perché certi giorni a certe ore non si passa più; 2) la Zona è una città che cresce oltre le previsioni: 160mila passaggi giornalieri, ha detto Mauro Chiarel, la "voce" bolzanina di Assoimprenditori, con almeno diecimila persone in più che ci stanno lavorando rispetto a 5 anni fa; 3) bene le opere che saranno pronte tra 2-3 anni (via Einstein) o tra 4 (via Grandi -Siemens) oppure tra 10 (la tangenziale e A22 in galleria) ma servono soluzioni oggi. In sostanza: a situazioni di emergenza occorre attivare risposte di emergenza, magari temporanee. Come la riapertura di ponte Resia e ponte Palermo nei due sensi (cioè anche in uscita dalla Zona e non solo in entrata) e anche delle altre strade oggi a senso unico. Come viale Trento. Di solito a questa proposta il Comune (e i suoi vigili) rispondono: ma così si creano code su ponte Loreto. Risponde l'economia: «Ma si democratizza la viabilità: magari ci sarà più coda verso piazza Verdi ma ce ne sarà meno su via Roma. Meglio inquinare un poco di più - aggiunge per parte sua Claudio Corrarati di Cna - viale Trento dove non ci sono case che non via Roma o viale Trieste che sono piene di gente e di abitazioni».

All'incontro dell'altra sera, che aveva per tema lo sviluppo della Zona in generale, erano presenti Ivan Moroder per il Comune e una folta delegazione per gli industriali, tra i quali Chiarel, Vinicio Biasi e anche Chiara Pasquali, lì come rappresentante del cda della società di ferrovie che gestisce il traffico merci . "Ragionando più strategicamente - ha commentato l'ex assessora Pd - è che oggi assistiamo ad uno scollamento tra urbanistica e viabilità, tra chi prende decisioni sui nuovi insediamenti e chi invece programma le strade e gli accessi". Senza ad esempio aver tenuto nel conto, secondo l'economia, che Bolzano sud sta fuoriuscendo dalla crisi e questo significa più movimentazione di merci, consegne, impiegati che vanno e vengono da strutture come il Noi Techpark o che apriranno tra breve, come la nuova Stahlbau Pichler o Technoalpin. "Basta alzare gli occhi quando si passa in Zona - dice ancora Chiarel - e vedere il continuo innalzamento di gru o l'apertura di nuovi cantieri di riqualificazione, per capire come i parametri su cui si era basata la gestione della viabilità solo pochi anni fa, stia saltando...”. Per cui la domanda che stava sottesa alle proposte di interventi più disinibiti sulla viabilità è stata questa, da parte degli industriali:" Ma Bolzano e il Comune vogliono ancora che la Zona sviluppi il suo manifatturiero, che crei posti di lavoro, indotto e distribuisca ricchezza o no? Se no lo dica e allora restiamo così come siamo, con tutta l'area bloccata e ferma in fila la mattina e la sera". Sono infatti 11mila, secondo le cifre fornite durante il tavolo, i mezzi pesanti che si muovono nel quadrante urbano. Indispensabili per consegne e sviluppo produttivo. Ed al di là del traffico privato dei dipendenti in uscita e entrata dal posto di lavoro. "Giusto educare al movimento virtuoso - hanno insistito gli imprenditori - ma le merci non possono andare in bici e finché non c'è il tram come ci si muove ?". Ecco il tema. Sostanzialmente non ideologico e su cui insiste l'economia:" Agire oggi sull'esistente in attesa delle grandi opere domani". Dunque: 1) riapertura dei due ponti di accesso nei due sensi; 2) riapertura anche solo in via sperimentale e con una sua gestione dinamica (vigili o pannelli sulla rotonda di ponte Roma) di viale Trento; 3) attenzione agli sviluppi dei lavori su via Einstein: «Il semaforo in installazione toglie una rotonda che era indispensabile, ad esempio, per i camion Fercam» ha detto Chiarel e ai rischi sulla fluidità del traffico per via del cantiere in arrivo; 4) rotonda di via Keplero da articolare meglio. E tutti, comunque, incrociano le dita aspettando il primo giorno di pioggia.















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