Le telecamere sbarcano sui taxi: montate su 20 veicoli notturni

La cooperativa: le immagini non sono liberamente utilizzabili dai conducenti ma solo dalla polizia. La piccola «spia» servirà per ridurre le rapine. Ortombina: «Rispettiamo la privacy dei clienti»


di Susanna Petrone


BOLZANO. Dopo le telecamere sugli autobus notturni, la videosorveglianza debutta anche sui taxi del capoluogo altoatesino: ben venti veicoli (quasi tutti quelli che viaggiano di notte) - su un totale di cinquanta taxi a Bolzano - da qualche settimana viaggiano un po’ più sicuri. I tassisti, infatti, stanchi di essere derubati, rapinati e minacciati, hanno deciso di installare all’interno dei propri taxi una telecamerina, per innalzare il livello di sicurezza. La piccola “spia” si trova sullo specchietto retrovisore interno, ben visibile ai clienti.

I tassisti, e questo è risaputo, sono una categoria a rischio, così come gli autisti di autobus (dove da diverso tempo ci sono telecamere sui mezzi notturni). Ma è lecito essere “spiati” mentre si va da A a B? Nell’era della privacy, è legale? «Tutto in regola - tranquillizza Mauro Ortombina, presidente della cooperativa Radio Taxi -. I diritti dei cittadini vengono rispettati e protetti: le immagini, infatti, non sono liberamente utilizzabili e lo diventano soltanto quando il tassista attiva l’allarme rendendole visibili da dieci minuti prima dell’attivazione stessa fino al rientro della situazione di emergenza. Come categoria abbiamo inoltrato una richiesta alla questura di Bolzano affinché i filmati e le immagini ripresi a bordo dei mezzi possano essere visionati direttamente dalla sala operativa delle polizia. Quindi gli utenti non devono preoccuparsi: nessuno dei tassisti ha accesso alle immagini. Solo le forze dell’ordine possono visionarle e, questo va precisato, solo se il tassista attiva l’allarme».

Un progetto innovativo, dunque, quello sbarcato a Bolzano, che è nato proprio per aumentare la sicurezza di chi, notte dopo notte, lavora sulle strade altoatesine. «In città - prosegue Ortombina - siamo una cinquantina di tassisti. Nessuno è stato costretto ad installare la telecamera sul proprio mezzo. Ogni tassista è libero di scegliere. Ma ovviamente, soprattutto i colleghi che lavorano molto di notte, hanno aderito, viste che le aggressioni non sono rare». Basti pensare che poche settimane fa, un tassista è stato minacciato e poi picchiato da un cliente, che ubriaco, si è fatto portare a casa e poi si è rifiutato di pagare. Proprio per evitare casi simili, i tassisti hanno deciso di installare una telecamera.

La videosorveglianza, posizionata sullo specchietto retrovisore interno, è ben visibile al cliente. I tassisti di Bolzano non sono i primi ad aver scelto l’installazione della microcamera. In diverse città d’Italia, infatti, oramai è diventata la regola posizionare le telecamere a bordo dei taxi. Troppe le rapine e le minacce, alle quali sono sottoposti gli operatori. Le percentuali parlano chiaro: le aggressioni avvengono soprattutto di notte. Per questo motivo i tassisti hanno dichiarato “guerra” a chi pensa di poter fuggire, per evitare di pagare la corsa.

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