Le uova di dinosauro tornano in Romania

I 6 mila reperti sequestrati a San Candido valgono 500 mila euro


Massimiliano Bona


SAN CANDIDO. Valgono mezzo milione di euro i 6 mila reperti - tra cui due uova di Telmatosaurus Transsylvanicus, un dinosauro erbivoro lungo quasi sei metri vissuto 67 milioni di anni fa - recuperati in Alto Adige dal comando dei Carabinieri di tutela del patrimonio culturale. Le uova sono state consegnate ieri a Roma all'Ambasciata della Romania, paese dove erano state trafugate nel 2005, dal sito paleontologico di Tustea, protetto dall'Unesco. Il recupero è avvenuto al termine di un'indagine congiunta tra i carabinieri e la Polizia rumena durata 5 anni e che ha avuto una svolta dopo la comparsa su Internet della foto di una donna con i reperti in mano. Nel furto erano coinvolti a vario titolo due romeni, un austriaco e un italiano. Ed è proprio a San Candido, presso l'altoatesino coinvolto nell'inchiesta (Michael Wachtler), ha spiegato ieri il generale Pasquale Muggeo alla presenza dell'ambasciatore rumeno Razvan Rusu, che sono state ritrovate le due uova, più una terza che non si sapeva provenisse dallo stesso sito. «Per questo genere di reati - spiega il pm bolzanino Igor Secco - la Romania è particolarmente severa e si rischia una pena fino a 7 anni». Da alcuni elementi emersi nel corso della perquisizione l'indagine, poi, è stata ampliata e ha consentito il sequestro, presso un altro italiano, di altri 5 mila reperti dello stesso genere, ma di valore decisamente inferiore. I carabinieri della tetela del patrimonio culturale si sono soffermati ieri anche sulla figura di Wachtler, che dovrà rispondere di ricettazione in Romania, ma anche di ricerche archeologiche non autorizzate e impossessamento illecito di beni culturali in Italia. «È un esperto di fossili, noto nell'ambiente degli appassionati - ha sottolineato il generale Muggeo, ieri, all'Ambasciata di Romania -.In passato aveva anche chiesto e ottenuto dal Museo paleontologico di Bolzano l'autorizzazione ad alcuni scavi, salvo tentare di tenere per sè quello che aveva trovato e poi cercare di rivenderlo al Museo, ottenendone naturalmente un secco rifiuto». L'indagine è importante anche per il percorso seguito: le prime informazioni raccolte dalla polizia romena sono state girate, attraverso l'Interpol, ai carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale e i successivi accertamenti condotti dal nucleo di Venezia hanno permesso di risalire all'altoatesino. Gli stessi carabinieri, dopo aver bussato alla sua porta, hanno espresso «stupore e meraviglia» davanti alla ricchezza di quello che è apparso subito un vero «Jurassic Park» privato. L'udienza preliminare a carico di Wachtler, indagato dalla Procura di Bolzano, dovrebbe tenersi entro la fine dell'anno.

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