L'impianto

Lido di Bolzano, gestione unitaria per impianto e ristorante 

Il Comune studia una svolta per rilanciare l’attività serale della struttura di viale Trieste. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’area era diventata il fulcro della vita notturna dei bolzanini



BOLZANO. Il Lido, a poco a poco, rialza la testa. Fiaccato dalla pandemia da due anni, da un anno in flebile ripresa, prova a riprendersi i suoi spazi urbani. E soprattutto sociali. Per adesso partono i bar: il Comune ha avviato una indagine di mercato per l'affidamento di questi ultimi. La stagione su cui insiste il bando è quella in corso, il 2022. Scadenza a metà aprile. Insomma, ci si affretta. Si tratta dei locali aperti sia all'esterno che all'interno, in due posizioni strategiche.

Invece il ristorante sta seguendo un'altra strada. E si tratta di una via inedita. In sostanza: si vuole agganciare la gestione di quest'ultimo a quella del Lido nel suo insieme.

Fino ad ora il ristorante ha avuto una vita mediamente travagliata. Gestioni cambiate in stretta successione, chiusure e riaperture. Poi, con il Covid, lo stop era stato portato in profondità, tanto da vedere chiuso il luogo per molto tempo, anche dopo la fase acuta della pandemia. E ora? «Ho già avuto un confronto con i nostri uffici del Patrimonio», riferisce il sindaco Renzo Caramaschi, «pensiamo che occorra una riconversione complessiva della struttura. Insomma ristorante e bar dovranno avere la stessa testa».

Questo vuol significare un paio di cose. La prima è che in municipio ci si immagina che un unico volante alla guida, cioè quello municipale attraverso la creazione di una cornice d'uso da affidare al privato che assumerà la doppia gestione, in grado di condurre strategie di impiego comuni e non un continuo palleggio di esigenze tra conduzione degli impianti e del ristorante, con visioni spesso in collisione e comunque mai pienamente omogenee. Capaci dunque anche di attivare sinergie. La seconda è che il Comune potrebbe iniziare a considerare Lido e ristorante, e dunque soprattutto quest'ultimo, una fonte di guadagno, sganciandolo dai bandi di gara annuali e da possibili condivisioni in termini di finanziamenti e canoni di gestione. Caramaschi con i suoi funzionari sta insomma portando avanti un'idea di connessione strutturale tra i due luoghi. Con uno scenario preciso.

«Si sta arrivando ad un progetto», aggiunge Juri Andriollo, «che possa fare tornare il Lido ai fasti degli anni Cinquanta e Sessanta, quando era il punto di riferimento anche della vita notturna dei bolzanini, tra balli e feste».

Per l' assessore uno dei punti di debolezza dell'attuale schema "binario" risiedeva nel fatto che una gestione era mirata quasi esclusivamente alla conduzione degli impianti e alla organizzazione delle squadre dei bagnini, mentre l'altra provava a fatica ad attivare nuove prospettive sociali per il ristorante. «Attraverso un bando unitario il Lido proverà a inventarsi un futuro legato non sempre e solo al nuoto ma anche ad un più pieno utilizzo dei suoi spazi», insiste Andriollo Intanto, per quest'anno, il Lido avanzerà con il vecchio schema. E il ristorante probabilmente resterà inattivo. Poi, nei prossimi mesi, si avvierà la nuova direttrice. P.CA.













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