Limite dei 60 all’ora in montagna Bolzano non seguirà Trento 

Le regole. In vigore da ieri i nuovi limiti imposti su numerose strade del Trentino, in aggiunta ai passi dolomitici  Alfreider scettico: «Il punto non sono i cartelli, ma i controlli. È proprio su questo che stiamo puntando»



Bolzano. Decisa venerdì, in vigore da ieri. La Provincia di Trento adotta la linea dura contro la velocità sulle strade di montagna. Imposto il limite dei 60 chilometri all’ora su numerosi tratti. E sui passi dolomitici nel versante trentino i 60 chilometri estivi erano già previsti. La delibera della giunta trentina penalizza in particolare le moto, protagoniste della maggior parte dei divieti, estesi alle auto solo in alcuni tratti.

Palazzo Widmann non seguirà l’esempio dei colleghi trentini.

«Anche noi abbiamo numerosi tratti di strade montane con il limite dei 60 chilometri all’ora. Un cartello in più non cambia la situazione», prende posizione l’assessore provinciale alla Mobilità Daniel Alfreider, «Noi puntiamo sui controlli».

Così Alfreider, fresco di conferenza stampa nella zona del passo Sella proprio per parlare di mobilità sui passi: «I limiti di velocità ci sono, ciò che serve è una campagna di controlli, per tirare fuori dalle strade chi non intende rispettare la montagna. È quanto sta accadendo questa estate, grazie all’intesa del Commissariato del governo con le forze dell’ordine: nei fine settimana vengono organizzati controlli straordinari, che danno risultati. Eccome». In parallelo, assicura l’assessore, «prosegue il nostro lavoro di raccolta dei dati sul numero dei passaggi e, a breve, sul rumore. Sarà la base delle future iniziative, in dialogo con la Provincia di Trento e di Belluno».

Robert Rottonara, sindaco di Corvara in Badia, è più che scettico sulla novità trentina: «Santa Polenta, aggiungere qualche divieto non serve a nulla. Purtroppo. I motociclisti non li rispettano. Stanno calmi solo quando ci sono i controlli. Appena spariscono i carabinieri, tutto torna come prima. E non puoi chiedere alle pattuglie di presidiare le strade di montagna dieci ore al giorno. Per questo mi tengo lontano dalle ordinanze: se individui un bisogno, devi essere in grado di provvedere». Non resta che arrendersi? «Allora, la chiusura dei passi non è fattibile, perché gli operatori turistici sono tutti contrari, con poche eccezioni. Ecco, magari con dei controlli automatici si potrebbe iniziare a ragionare», così Rottonara. Come detto, la Provincia di Trento ha deciso di andare oltre il limite dei 60 chilometri previsto sui principali passi dolomitici. Le limitazioni si allargano e riguardano le strada del Monte Bondone, con la salita da Trento (via Sardagna e Candriai) e poi la discesa fino alla valle dei Laghi passando dalle Viote da Lagolo: lungo questi tratti la velocità massima sarà di 60 all’ora con alcuni tratti in cui il limite scende a 50. Situazione analoga lungo la strada che da Garniga sale alle Viote. Velocità ridotta anche sull’altopiano di Brentonico (fino al confine con il Veneto) e nel tratto della Val d’Ampola, fino al centro abitato di Storo.

Lungo le strade del passo Tonale (da Fucine al passo) e del passo Manghen (dalla val Calamento fino a Molina di Fiemme) il limite di velocità è stato fissato a 60 chilometri orari ed è valido solamente per le motociclette. Questo ad eccezione di alcuni tratti, ad esempio l’attraversamento di centri abitati, in cui il limite è inferiore (50 chilometri orari) ed è valido per tutti i veicoli. «L’obiettivo è innalzare il livello di sicurezza della circolazione, riducendo il numero degli incidenti stradali» ha spiegato la giunta.

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