Loner: «Mi batto contro il male assoluto»

L’avvocato bolzanino gira il Nordest per raccontare ai giovani l’Olocausto e il rischio negazionismo



BOLZANO. « Il pericolo è che morti tutti i testimoni, la gente dimentichi cos’è stato lo sterminio industrializzato dei campi di concentramento, mi batto contro quello che io considero il “male assoluto”».

Una battaglia che Arnaldo Loner 81 anni ha combattuto anche nei tribunali, quando nel 2000 è stato chiamato a rappresentare il Comune di Bolzano nel processo contro Michael “Mischa” Seifert criminale di guerra, membro delle SS, soprannominato il “boia di Bolzano” per le atrocità commesse tra il 1944 e il 1945 nel campo di transito di Bolzano. Fuggito in Canada dopo la guerra, è stato rinviato a giudizio con 15 capi di imputazione; nel novembre 2000 è stato riconosciuto colpevole di undici dei quindici omicidi a lui contestati, condannato all’ergastolo è deceduto in carcere nel novembre 2010.

«Oggi a causa di internet le teorie di chi nega l’esistenza dei campi di sterminio hanno preso a circolare con nuovo vigore. Per questo abbiamo il dovere di portare avanti la memoria. Per spiegare cosa sono stati i campi di sterminio faccio l’esempio dei tanti che, pur essendo sopravvissuti, si sono tolti la vita dopo venti o trent’anni, come Primo Levi. Non riuscivano a dimenticare: non tanto le botte, la fame, la morte, ma perché avevano perso fiducia nell’umanità. Durante il processo Seifert dissi al giudice che avevamo un dovere, quello di restituire all’umanità la speranza: se è vero che un uomo aveva fatto quel male, un altro uomo li ha condannati».

I giovani, secondo Loner, sono gli unici che possono evitare che quel male si ripeta, per questo l’avvocato da anni gira le scuole e incontra migliaia di studenti per portare avanti la memoria: «Nelle mie conferenze leggo sempre la lettera di un sopravvissuto: “Caro professore, i miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti, bambini uccisi con veleno da medici ben informati, lattanti uccisi da infermiere provette, donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e laureati, diffido dunque dall’educazione, la mia richiesta è aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani».

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