Lotte intestine all’Avis Il direttivo perde i pezzi

Ad una settimana dal rinnovo si dimette in blocco la «vecchia guardia» Polemica con le nuove leve, il tesoriere Vitalini replica: non cambiano le regole


di Giuseppe Rossi


MERANO. La forma dolce di rinnovamento del direttivo Avis Merano e Burgraviato, auspicata nei mesi scorsi dallo stesso presidente uscente Marco Boninsegna, rischia di trasformarsi in una fonte di polemica e di rompere gli equilibri che in questi anni sono stati costruiti con dedizione e tanto volontariato. A distanza di una settimana dal rinnovo del direttivo della principale associazione di donatori di sangue del territorio meranese, in tre hanno rassegnato le dimissioni. E già questo è un comportamento che suscita qualche dubbio. Se poi i tre membri dimissionari sono l'ex presidente, l'ex tesoriere e un terzo membro della vecchia guardia, viene da chiedersi cosa sia improvvisamente accaduto.

A lasciare il direttivo appena costituito sono stati Marco Boninsegna, Emilio Ghione e Antonio Solin, l'uomo che per 27 anni ha tenuto saldamente in mano le chiavi della cassa dell’Avis meranese. Un dettaglio questo che pare non sia completamente estraneo alle improvvise dimissioni. Cosa è accaduto? Marco Boninsegna aveva sollecitato l'ingresso nel direttivo di nuove leve, ma nemmeno lui avrebbe pensato che eletto il nuovo direttivo, tutte le leve dei comandi sarebbero state tolte alla cosiddetta vecchia guardia. E pare pure che l'11 febbraio alla seduta convocata dal presidente uscente per assegnare le cariche, un gruppo di neo eletti si sia presentato già con un pacchetto pronto per essere votato. Alla presidenza è stato nominato Paolo Barricelli (in precedenza era vice), alla segreteria Matteo Barricelli al posto di Laura Boninsegna pure lei rieletta ma ora semplice consigliera, alla vicepresidenza Samuele Arnaboldi e alla carica di tesoriere Claudio Vitalini al posto di Antonio Solin. Più che un ricambio generazionale soft, auspicato da Boninsegna, il nuovo direttivo ad alcuni è sembrato trasformarsi in un colpo di spugna rispetto al passato.

Ma dietro le dimissioni degli ex presidente ed ex tesoriere, rieletti dall'assemblea ma relegati dal nuovo direttivo al ruolo di semplici consiglieri, per alcuni ci sarebbe un altro aspetto, quello economico. La sezione meranese in questi anni di oculata gestione avrebbe accumulato un tesoretto da 95 mila euro, non spiccioli. Gestione attenta dei fondi ma anche un importante lascito da parte di un iscritto. Qualcuno in sostanza teme che, ora con il nuovo direttivo, il rubinetto del conto bancario possa essere aperto, per introdurre ad esempio gettoni di presenza o pagamento di cene dopo le riunioni del direttivo. «Nulla di più sbagliato - replica Claudio Vitalini, nuovo tesoriere dell’Avis meranese - perché anche se sono cambiate le persone, le regole restano le stesse. Qui siamo e restiamo tutti volontari. Non ci saranno gettoni e neppure cene pagate dall'Avis». Vitalini racconta anche l'altra faccia della medaglia. «Lo statuto Avis prevede che il titolare di una carica possa ricoprirla al massimo per due mandati consecutivi. Boninsegna aveva finito il terzo, il tesoriere - spiega ancora Vitalini - ricopriva quella carica da 27 anni. Dopo che si era tanto parlato di voglia di rinnovamento, di coinvolgimento di facce nuove, ora che le persone volonterose ci sono vogliamo non accettarle nelle nuove cariche? Alla cosiddetta vecchia guardia era stata anche prospettata l'ipotesi di una vice presidenza, di ricoprire la vice tesoreria, anche per rendere minore il distacco nella gestione. Ma hanno rifiutato, volevano tornare a ricoprire gli incarichi per i quali avevano annunciato nei mesi scorsi di voler lasciare».

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