L'intervista

Lucio Lucchin: «Mangiare meno è il solo elisir di lunga vita, per noi e la Terra»

L’ex primario lancia l’allarme: «Nel 2050 sul pianeta  vivranno 9 miliardi di persone ma le risorse sono già insufficienti  E oggi gli studi scientifici vanno verso la dieta della longevità»


Gianluca Marcolini


BOLZANO. «Fra 30 anni, nel 2050, il nostro pianeta sarà abitato da 9 miliardi di persone, 2 miliardi in più di oggi, che avranno bisogno di cibo e vorranno nutrirsi in maniera sana. Il problema è che già adesso siamo in emergenza perché ci sono risorse per sfamare appena 3,2 miliardi di abitanti ma nessuno si preoccupa di tutto ciò, soprattutto non lo fa chi, come noi, abita in questa parte del mondo. Ma saranno i nostri figli a subire questa situazione».

Il professor Lucio Lucchin, già primario dell’unità di dietetica e nutrizione clinica dell’ospedale di Bolzano, non nasconde la propria preoccupazione, non solo come medico ma anche come cittadino. Per questo ha deciso di dare vita a un evento, che in realtà durerà un anno intero, mettendo insieme diversi appuntamenti in presenza e online, dal titolo “Ri-Nutri”. «Ri-Nutri significa ripensare la nutrizione», spiega il professore: «mangiare meno, mangiare meglio, mangiare tutti».

L’iniziativa, pare di capire, vuole porre i riflettori sul tema dell’alimentazione anche per lanciare un allarme. Quale?

La prossima emergenza, che è già partita ma della quale non abbiamo ancora grossa consapevolezza, è quella del cibo. Con tre riflessioni da fare.

Prego, snoccioli pure...

La prima: il 75% di ciò che troviamo oggi nei nostri piatti proviene da circa 10 multinazionali e questo innesca qualche preoccupazione. Seconda: non possiamo fare a meno dell’industria, ma dobbiamo demonizzare l’industria cattiva. Terza: il marketing aggressivo ci fa spesso comprare cose di cui non abbiamo realmente bisogno, basti pensare alla produzione di carne che è mostruosa, con la proteina che costa pochissimo rispetto al dopoguerra, e gli allevamenti intensivi che aumentano a dismisura. E così c’è da risolvere il problema dei laghi di liquame.

Laghi di liquame? Non lascia presagire nulla di buono...

Gli allevamenti intensivi, negli Stati Uniti, creano giganteschi laghi di liquame che vanno smaltiti perché un eccesso di fertilizzazione fa morire i campi, così si sono inventati un meccanismo: li nebulizzano nell’aria e i venti se li portano in giro.

La carne, dunque, è un nemico della corretta alimentazione?

Assolutamente no. Il nostro corpo ha bisogno però della giusta quantità di proteine, 70-80 grammi al giorno, metà di origine animale e metà vegetale. Il problema è che ne consumiamo circa il doppio e quasi interamente di origine animale.

Vengono i sensi di colpa a pensare a una fiorentina nel piatto. Va abolita dai menù?

Non si deve abolire proprio niente, siamo onnivori per una ragione ben precisa, perché è l’unica possibilità che abbiamo di vivere e sopravvivere in tutti i posti del mondo: se fossimo dei panda, e se ci mancassero i bambù, finirebbe la specie umana.

La dieta che meglio delle altre risponde ai criteri della Scienza?

La Scienza oggi va verso quella che è definita la “dieta personalizzata” e io comincio a nutrire dubbi che una dieta possa andare bene a tutti; la si può magari adattare alla maggior parte delle persone ma non a tutti. Ecco perché bisogna fare delle valutazioni per ogni persona senza dare retta ai cosiddetti “santoni”. Ma di questo ne parleremo durante l’evento “Ri-Nutri”.

Dove nasce l’idea del nome?

Mi faccia dire che ci saranno eventi mensili per tutto l’anno, e a ogni iniziativa si cercherà di favorire una comunicazione la più larga possibile, aperta a tutta la popolazione, non solo diretta a certe fasce. Ri-Nutri significa ripensare alla nutrizione con l’obiettivo di mangiare meno, mangiare giusto e mangiare tutti, perché oggi mangiamo davvero troppo. Serve, a questo punto, un razionamento volontario.

Razionamento?

Meglio, forse, non usare la parola razionamento, che ricorda i tempi bellici; poi non deve essere un’azione imposta ma frutto di una presa di coscienza personale. Certo, se si va avanti così, nel 2050, si finirà inevitabilmente lì. Se vogliamo evitare di arrivare a una situazione di emergenza, e vogliamo avere cibo per tutti dobbiamo cominciare a ragionare in tal senso.

Mangiare meno ha altri benefici, oltre a quelli solidali: è davvero un elisir di lunga vita?

Mangiare meno, in maniera equilibrata, favorisce l’invecchiamento attivo, fa vivere più a lungo, tiene lontane le malattie, ci fa prendere meno medicine.

Oggi sembra prendere piede la dieta della longevità del professor Longo, un luminare celebrato in tutto il mondo.

Gli studi stanno andando verso questa direzione, si chiama “time-restricted feeding”,è una delle formule per ridurre l’assunzione calorica in maniera abbastanza regolare. Va fatta, però, il sotto controllo e l’inquadramento medico specialistico. Chi non ha particolari disturbi non rischia alcunché digiunare per 12 ore o anche per l’intera giornata, che tra l’altro ogni tanto fa anche bene; diverso è il discorso per chi ha dei problemi. Ma chi è perfettamente sano può stare senza mangiare per un determinato periodo.

Quali consigli si possono dare a chi vuole mangiare sano, stare in forma e vivere a lungo?

Mangiare il giusto va bene ma non è sufficiente. Infatti, si parla tanto di dieta mediterranea ma quasi nessuno la segue realmente, perché la dieta mediterranea è anche uno stile di vita, significa mangiare meno, certo, ma anche affiancare alla corretta alimentazione i giusti comportamenti, come il riposo pomeridiano, le ore di sonno.

In conclusione?

La conclusione sta tutta in questa domanda alla quale non voglio dare subito risposta, ma rimando agli eventi di “Ri-Nutri”: per quale ragione, nella trattoria si mangia tanto e si paga poco, e dallo chef stellato si paga tanto e mangia poco? Rifletteteci sopra.













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