Lugli: «Lingue, il livello è troppo basso» 

Secondo il rettore gli studenti fanno ancora fatica ad avere le certificazioni in tedesco e inglese per iscriversi all’ateneo



BOLZANO. «Il trilinguismo è la caratteristica distintiva della nostra università e la Provincia investe molto in questo campo, ciononostante le lingue - sia il tedesco che l’inglese - rappresentano ancora oggi un ostacolo che impedisce l’iscrizione alle nostre facoltà». Una difficoltà questa che il rettore dell’UniBz Paolo Lugli ha sottolineato recentemente anche in un occasione dell’assemblea della Sezione Metalmeccanica di Assoimprenditori Alto Adige, presentando il nuovo corso di laurea duale in automazione: «In collaborazione con le imprese abbiamo sviluppato il nuovo percorso di studi che si orienta alle esigenze delle aziende e favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro, visto che dal secondo anno gli studenti vengono assunti come apprendisti dalle imprese partner. Abbiamo purtroppo dovuto riscontrare come il trilinguismo, caratteristica fondamentale del nostro ateneo, ponga delle difficoltà in entrata in quanto le conoscenze linguistiche richieste vanno al di là di quanto le scuole superiori forniscono».

Per iscriversi ad una delle facoltà dell’ateneo i requisiti richiesti sono - oltre alla madrelingua che in genere è italiano, tedesco o inglese - la conoscenza di una seconda lingua che deve essere come minimo a livello B2 e una terza lingua a livello di B1 (anche questo requisito minimo) ma dopo un anno.

«Analizzando i dati delle immatricolazioni - spiega il rettore - si vede come il 60% dei nuovi iscritti hanno le certificazioni richieste; il 40% fa l’esame linguistico da noi e di questi un 60-70% non riesce a superare la prova di livello B2 in una delle tre lingue richieste. L’impressione, guardando i dati, è che in particolare la conoscenza dell’inglese, dopo cinque anni di superiori, non raggiunga neppure il livello B2 ».

Ma queste difficoltà riguardano gli altoatesini o gli studenti che vengono da fuori?

«Purtroppo non abbiamo il dato disaggregato. È certo comunque che per i tre nuovi corsi triennali che sono appena partiti abbiamo dovuto fare una deroga al momento delle iscrizioni, consentendo di sostenere l’esame linguistico all’inizio di ottobre invece che ad aprile e giugno (le due sessioni previste dal regolamento, ndr). Su 10 studenti che avevano fatto richiesta, l’esame l’hanno superato in 3».

Alla fine comunque si è raggiunto un numero sufficiente per far partire i corsi?

«Sì, i corsi sono partiti. Ma rimangono le difficoltà che dobbiamo cercare di superare migliorando ulteriormente la collaborazione con le intendenze scolastiche e potenziando l’offerta del nostro Centro linguistico. Inoltre le scuole devono “spingere” perché i ragazzi del quarto o quinto anno delle superiori facciano la certificazione linguistica. Indipendentemente dal fatto che uno si iscriva o meno al nostro ateneo, le conoscenze linguistiche sono oggi requisito fondamentale ovunque».(a.m)













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