Il processo

Lutago, Lechner si difende «Abbagliato dal pullman» 

Riprende l’incidente probatorio sul terribile incidente. Gli avvocati delle parti lese non hanno ancora trovato l’accordo sui risarcimenti per i quali sono disponibili 10 milioni


Mario Bertoldi


BOLZANO. Non sarà solo una battaglia tra periti a decidere il futuro di Stefan Lechner, il giovane automobilista che era alla guida, ubriaco, di una potente Audi TT che la notte del 5 gennaio dello scorso anno seminò la morte a Lutago piombando su una comitiva di ragazzi germanici in procinto di rientrare in albergo dopo una serata trascorsa a ballare in un locale della zona, l’ «Exenkessel» di Cadipietra.

Come si ricorderà le vittime furono sette con altri 8 feriti gravi, di cui uno in condizioni pressochè irreversibili di totale invalidità. La compagnia di assicurazione «Assimoco spa» ha messo a disposizione 10 milioni di euro per i risarcimenti in sede civile ma le parti non hanno ancora trovato un’intesa su come dividere la somma e così il procedimento penale potrebbe subire un rallentamento dato che l’imputato mira ad ottenere per lo meno l’attenuante del danno risarcito. Attualmente i 10 milioni di euro sono solo stati messi a disposizione. La fase di acquisizione dei singoli importi (come la chiamano gli avvocati) è ancora oggetto di discussione proprio perchè manca l’accordo.

L’impressione è che pur nell’enorme tragedia della circostanza vi sia qualche pretesa economica un po’ sopra le righe perchè i legali germanici coinvolti sino ad oggi hanno rivendicato importi al di sopra delle tabelle risarcitorie adottate abitualmente dai tribunali italiani quando in realtà in Germania sarebbero notevolmente inferiori. Ovviamente i 10 milioni di euro messi a disposizione dalla «Assimoco spa» è l’unico importo che possa essere messo sul piatto a titolo di risarcimenti. Altri soldi non ce ne sono. Domani intanto è in programma una nuova udienza dell’incidente probatorio (davanti al giudice Emilio Schönsberg) disposto per giungere - tramite perizia - ad una ricostruzione dettagliata della tragedia.

La difesa con l’avvocato Alberto Valenti intende dare battaglia anche su un presunto concorso di colpa delle vittime a seguito della confusione che avrebbe caratterizzato il percorso a piedi (tipo gregge) dei membri della comitiva sulla strada statale dopo essere scesi dal pullman con cui avevano raggiunto la zona dell’albergo. Che Lechner fosse ubriaco non è in discussione. Al momento dell’investimento si trovava infatti alla guida con un tasso alcolemico quattro volte il limite consentito e la velocità dell’auto (tra gli 80 ed i 110 chilometri orari) era ampiamente superiore al limite dei 50 chilometri all’ora esistente nel punto dell’impatto.

La difesa però ritiene che la comitiva non avrebbe potuto trovarsi praticamente in mezzo alla carreggiata e che Lechner sarebbe stato abbagliato dai fari del pullman. Intanto l’imputato, pur essendo formalmente libero, continua a vivere nell’Abbazia di Novacella ove svolge lavori con uno stipendio di circa mille euro mensili che in parte devolve alle associazioni di contrasto all’alcolismo.













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