L’intervista

Magdalena Amhof: «Snellire i concorsi per riuscire a coprire i 480 posti vacanti»

L’assessora al personale: «Posto fisso sempre meno attrattivo per i giovani, ma il pubblico resta più interessante del privato per quanto riguarda le misure garantite per la maternità


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Il posto fisso per i giovani è sempre meno attrattivo. E questo spiega perché abbiamo grosse difficoltà a trovare collaboratori. Tanto che solo nella parte relativa alla pubblica amministrazione ci sono 480 posti vacanti. Anche i privati, intendiamoci, hanno problemi a trovare personale ma più libertà di manovra rispetto a noi». Magdalena Amhof, 46 anni brissinese, esponente della Svp, è la nuova assessora provinciale con competenze su lavoro, personale, Europa. Nel suo ufficio, al secondo piano del Palazzo di via Raiffeisen, ci sono i disegni di sua figlia Anna, 6 anni, a ricordarle che ad una certa ora la sera bisogna tornare a casa, perché la piccola l'aspetta per “fare qualcosa assieme”.

Quanti dipendenti ha la Provincia?

Ne abbiamo 17.660 nel settore istruzione; 16.766 nella sanità e nel sociale; 12.588 nell'amministrazione pubblica per un totale di 47.014 persone. Con una netta prevalenza di personale femminile. Abbiamo 35.187 donne e 11.827 uomini. La forte presenza femminile spiega anche perché sono 19.705 coloro fanno part time; contro le 27.309 unità che lavorano a tempo pieno.

Quanti sono coloro che lavorano in smart working?

Un terzo delle ore lavorate nella pubblica amministrazione è fatto in smart working. Il venerdì - ad esempio - molti dei nostri uffici si vuotano e il personale lavora da casa. È utile in particolare per le mamme con figli piccoli, visto che le scuole dell'infanzia quel giorno chiudono prima.

Ma c'è qualcuno che controlla la produttività di chi lavora in smart?

Ogni dipendente concorda questa modalità di lavoro con il proprio dirigente. I controlli si fanno eccome; tanto che ci sono stati casi in cui è stato revocato.

Quali misure pensate di adottare per rendere più attrattivo il posto pubblico?

Dobbiamo innanzitutto snellire i concorsi. Le procedure sono troppo lunghe: prima il bando, poi la prova scritta e quella orale. Dal privato, si va, si fa il colloquio e se c'è interesse da entrambe le parti, il giorno dopo uno può iniziare a lavorare. E poi bisogna rivedere la formula del concorso: spesso i programmi - in particolare per quanto riguarda la pubblica amministrazione - sono troppo vasti: vanno ridotti e resi più specifici.

Non c'è intenzione di rendere più flessibile l'obbligo del bilinguismo, applicando deroghe come nella sanità: tre anni per conseguire l'attestato?

Non c'è nessuna intenzione di intervenire su questo. I sindacati chiedono di metter mano agli stipendi troppo bassi rispetto al costo della vita. La settimana scorsa abbiamo stanziato 250 milioni da spalmare 100 sull'anno in corso e 150 sul 2025. Una parte però è destinata al personale infermieristico. Poi bisognerà decidere in che modo e in quali settori distribuire il resto. Ovviamente bisognerà stanziare altri fondi.

Per rendere più interessante il posto pubblico per i nuovi assunti avete previsto di aumentare lo stipendio d'ingresso

Quella soluzione però è stata bocciata. Bisogna rivedere la formula, perché è vero che rispetto ai vecchi contratti che salivano progressivamente, i nuovi sono più interessanti al momento dell'assunzione, ma poi crescono in maniera più graduale man mano che passano gli anni. Per questo proporrei di consentire agli assunti degli ultimi 6-8 mesi di poter scegliere tra il nuovo e il vecchio contratto.

A rendere più complicato il reperimento di personale è anche il costo della vita

L'acquisto della casa per i giovani ha costi insostenibili; gli affitti sono alle stelle e comunque trovare un appartamento è sempre più difficile. In questa situazione bisogna che sia l'Ipes a costruire nuovi alloggi da affittare non solo, come avviene oggi, a chi ha i redditi più bassi, ma anche alla fascia del ceto medio.

In cosa il pubblico resta più competitivo del privato?

Innanzitutto, per quanto riguarda le misure garantite per la maternità; oltre alla possibilità di ottenere più facilmente il part time. E poi in Provincia c'è l'opportunità di fare corsi di aggiornamenti e - grazie alla mobilità interna - si può chiedere di essere trasferiti in altri settori.

Quanto spende la Provincia per la voce personale?

Un miliardo e 500 milioni all'anno
. Ma in questa cifra c'è in pratica quasi solo la pubblica amministrazione, mancano scuola e sanità.

La tecnologia vi consentirà di ridurre i costi del personale?

Direi di no. Ma nei prossimi 10-15 anni, quando andranno in pensione i figli del baby boom, le tecnologie ci aiuteranno a compensare la mancanza di personale. Dobbiamo fare i conti con il calo delle nascite e con il fatto che molti giovani oggi vanno a studiare all'estero e non tornano più. Da un recente studio, fatto su chi esce dalle scuole professionali, emerge che l'11% sceglie di lavorare all'estero.

Parliamo di conciliazione lavoro-famiglia, lei ha una bambina di sei anni come fa?

Ammetto che è complicato. Fortunatamente mio marito Andreas mi dà un grande aiuto. Comunque mi sono imposta delle regole.

Sarebbero?

Colazione e cena assolutamente tutti e tre assieme. E la sera quando torno mi dedico a lei. Ieri sono arrivata a casa stanca, ma ho dovuto mantenere la promessa di preparare assieme le uova.

A Pasqua andrà via?

No, perché sia mio marito che mia figlia cantano nel coro e sono entrambi impegnati.













Altre notizie

Attualità