«Mai fatto da agente alla baby-squillo» Ravarotto si difende

Mirko Ravarotto, il bolzanino di 45 anni (molto noto negli ambienti sportivi dell'hockey su ghiaccio) per il momento non è riuscito a convincere il giudice di Trento Carlo Ancona a revocargli la misura cautelare


Mario Bertoldi


BOLZANO. Mirko Ravarotto, il bolzanino di 45 anni (molto noto negli ambienti sportivi dell'hockey su ghiaccio) per il momento non è riuscito a convincere il giudice di Trento Carlo Ancona a revocargli la misura cautelare. L'uomo, che ieri mattina è comparso davanti al giudice per l'udienza di garanzia, resta dunque agli arresti domiciliari dell'ambito dell'inchiesta trentina su baby prostitute e relativo sfruttamento. Al centro del caso, lo ricordiamo, c'è una ragazza minorenne moldava che agli inquirenti avrebbe rilasciato dichiarazioni processualmente pesanti nei confronti del bolzanino Ravarotto indicato come presunto procacciatore di incontri sessuali a pagamento.

Per i festini trentini con la minorenne moldava per il momento sono finiti in carcere cinque indagati. Altrettanti si trovano agli arresti domiciliari. Tra questi, come detto, c'è anche Mirko Ravarotto che però ieri mattina ha contestato in toto, davanti al giudice, l'impianto accusatorio della Procura. Il bolzanino nega di essere stato un agente della ragazzina moldava e, soprattutto, nega di aver mai organizzato per conto della minorenne incontri sessuali a pagamento e di aver ottenuto la sua parte, in alcuni casi con pagamento in natura. A carico di Mirko Ravarotto vi sono però i contenuti di alcune intercettazioni telefoniche riportati anche nel capo d'imputazione.

«E' stata fatta molta confusione» si è difeso lo stesso Ravarotto, il quale ieri ha puntualizzato di aver visto la minorenne moldava in tutto due volte, il 6 ed il 29 dicembre scorsi. «E' lei che è venuta da me - ha raccontato al giudice Ancona - me l'hanno presentata in occasione della serata con Costantino Vitaliano. Ma ha fatto tutto lei perchè le avevano detto che avrei potuto metterla in contatto con Lele Mora». Mirko Ravarotto (assistito dall'avvocato Petrella) si è dunque difeso negando di aver mai avuto un ruolo nell'attività della baby prostituta straniera con la quale ha ammesso di aver avuto un rapporto nel parcheggio del Top Center di Trento. «Ma è stata lei ha fare tutto, a prendere l'iniziativa. Non ho mai pagato. Diceva che sapeva come convincermi a presentarla a Lele Mora. Mi diceva: voglio diventare la nuova Ruby».

«Solo successivamente - ha sostenuto Ravarotto nelle deposizioni di ieri al giudice Ancona - mi disse che era minorenne». Ravarotto si è ancora difesa affermando che sarebbe stata sua intenzione semplicemente fare realizzare un calendario alla minorenne straniera considerata molto avvenente. Il progetto però non andò in porto. A conclusione della deposizione l'avvocato Petrella ha depositato istanza di revoca degli arresti domiciliari. Il giudice non si è ancora pronunciato ma, in conclusione di udienza, ha voluto sapere tutto o quasi su come Mirko Ravarotto si guadagni da vivere. Il bolzanino avrebbe depositato documentazione che comproverebbe l'organizzazione di eventi con presenza di ragazze-immagine.

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