Marlene Frontull, l’ultima truccatrice del Teatro Comunale

Da vent’anni «trasforma» gli attori nei camerini Una professione messa a rischio dai tagli alla Cultura


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «La trasformazione più difficile? Ringiovanire un volto. Comunque, sia l'operazione di togliere anni che quella di aggiungerne, si gioca sempre sull'uso dei chiari e degli scuri: sono queste le nostre armi». Marlene Frontull, badiota di nascita e bolzanina di adozione, è una delle poche truccatrici di teatro sopravvissute ai tagli operati anche nel settore culturale. Lavora per le Vereinigte Bühnen, la compagnia teatrale di lingua tedesca di Bolzano, e il suo regno è un camerino all'interno del Teatro di piazza Verdi in mezzo a fard, cipria, fondotinta, ombretti e rossetti di tutti i colori, e poi parrucche di ogni tipo, corte, lunghe, ricce o lisce non c'è che l'imbarazzo della scelta. E' qui, in questo spazio di pochi metri, che gli attori assumono le sembianze dei personaggi dei copioni: visi anonimi diventano particolari; teste con cascate di riccioli diventano improvvisamente calve; giovani diventano vecchi, perdono i capelli, cambiano il colore della pelle e anche dei denti. Più che trucco è arte.

«Funziona così: prima mi leggo il copione, studio i personaggi, mi guardo le foto degli attori in versione normale, poi i bozzetti della costumista di come dovrebbero diventare. A livello teorico immagino quella che dovrà essere la metamorfosi di ciascuno, ma fondamentale è sempre la prova sul campo: non è detto che quello che è previsto sulla carta, si addica all'attore scelto per una determinata parte. Solo pochi giorni fa c'era un'attrice che da mora avrebbe dovuto diventare bionda, abbiamo fatto la prova parrucca: una delusione. Si è deciso di non cambiarle colore». Nel camerino di Marlene Frontull una montagna di album di foto con dentro decine di personaggi che, nel corso degli anni, sono passati per il teatro di piazza Verdi: immortalati prima e dopo l'operazione trucco.

«L'importante è instaurare un certo feeling con gli attori che si devono fidare di chi gli sta cambiando completamente il viso: per questo il truccatore oltre che bravo tecnicamente deve essere un po' psicologo». Prima del debutto si fanno quattro prove: servono a mettere a punto tutti i dettagli. «Poi nelle serate delle rappresentazioni il banco dei trucchi si sposta dietro le quinte: si è fianco a fianco con la costumista in uno spazio ristretto. Si lavora con i minuti contati: bisogna cambiare un volto, una capigliatura, magari disegnare delle ferite, il tutto nel giro di un attimo. Questo è un lavoro affascinante, peccato che si tenda ad eliminare o almeno ridurre la presenza di professionisti, per questioni di costi». A questo mestiere Marlene ci è arrivata per via di un'allergia alle creme ed è così che, vent'anni fa, ha cambiato completamente vita. «Il mio primo lavoro è stato quello di infermiera di sala operatoria. Poi, quando sono nati i miei due figli, davo una mano a mio padre, medico, che aveva l'ambulatorio a La Villa. Quando è andato in pensione ho dovuto scegliere: tornare in sala operatoria o fare qualcos'altro. Ho optato per la seconda soluzione». Tutto è nato per caso. Un'allergia alle creme, il consiglio di una dermatologa di puntare sui prodotti naturali fatti in casa, seguendo però prima un corso di estetica e cosmetologia. Ma l'obiettivo non era assolutamente diventare estetista. E infatti all'esame era stata bocciata. Così, lei che non si è mai truccata in vita sua, ha deciso di iscriversi ad un corso di trucco a Monaco. «Sono rimasta folgorata: ho capito che quella era la mia strada. A Milano ho fatto un ulteriore corso per truccatrice di teatro ed effetti speciali, a Torino mi sono specializzata nell'uso delle parrucche. A Bolzano nel salone Norma di piazza Erbe, Mauro Basso mi ha insegnato ad arrangiarmi con pettini e forbici». Nei giorni scorsi è stata a Torino dove c'è un palazzo di tre piani pieno di parrucche: è tornata a Bolzano con 25. Le serviranno per “Il pipistrello”, l'operetta di Johann Strauss, che andrà in scena dal 17 maggio.













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