Mayr-Nusser proclamato beato

Celebrato il bolzanino che disse «no» a Hitler e morì nel 1945 In Duomo 2mila fedeli. Il Papa fissa la sua festa il 3 ottobre


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Una bibbia, un rosario, una nuvola di gerani rossi abbracciano davanti all’altare del Duomo lo scrigno con le reliquie di Josef Mayr-Nusser, da ieri beato, martire sudtirolese, morto per il suo rifiuto del nazismo.

Duemila persone hanno accompagnato ieri la celebrazione di beatificazione di questo bolzanino umile e coraggioso (il primo beato contemporaneo dopo Arrigo), morto il 24 febbraio 1945 a Erlangen, nel viaggio verso Dachau. Una celebrazione grandiosa, con undici vescovi, 160 sacerdoti, 16 diaconi e il cardinale Angelo Amato, che ha letto la lettera apostolica con cui papa Francesco dichiara beato Josef Mayr-Nusser e fissa il 3 ottobre come il giorno in cui ogni anno verrà celebrata la sua festa. Il 4 ottobre 1944 Mayr-Nusser, recluta di 33 anni, rifiutò di prestare giuramento come SS per motivi religiosi. Firmò così la sua condanna a morte.

La sua storia è una cicatrice, un passato negato o taciuto, alimentato grazie alla tenacia di pochi.

Il vescovo Ivo Muser nell’omelia lo ha detto, chiaramente. Lo ha chiamato «beato credibile, provocatorio e scomodo». E scomodo deve essere ancora. Il Duomo si è riempito ieri, ha applaudito con gioia, ma accanto a tante autorità, non sono passate inosservate le assenze. Pochi consiglieri provinciali e comunali, pochi parlamentari. C’erano il presidente Kompatscher con parte della giunta, l’Obmann della Svp Achammer, il sindaco Caramaschi, il commissario del governo Elisabetta Margiacchi, i vertici delle forze dell’ordine, le associazioni, il mondo della chiesa, centinaia di fedeli. Nel primo banco si è seduto Albert Mayr-Nusser, il figlio, accanto ai cugini, che ancora gestiscono il maso a ponte Campiglio. Resta difficile parlare dei tanti sudtirolesi che simpatizzarono o collaborarono con il nazismo. Sono serviti 27 anni per concretizzare il percorso di beatificazione. Ma adesso questo seme è stato piantato. Si è conclusa con una festa la celebrazione. Un piccolo pranzo offerto a tutti. Le reliquie resteranno esposte in Duomo fino alla messa di ringraziamento alle ore 15 di oggi, celebrata dal vescovo. Al termine della messa, lo scrigno con le reliquie verrà deposto in Duomo in una tomba allestita presso l’altare di S. Floriano. Il beato Mayr-Nusser resterà lì, per chiunque vorrà venerarlo o ricordarlo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Il caso

Chico Forti, si avvicina il rientro in Italia: ha lasciato il carcere di Miami: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
L'ANNUNCIO Giorgia Meloni: "Chico Forti torna in Italia"

Attualità