Megastore, ecco perché ha vinto Podini

La Provincia ha dato i voti ai 3 progetti. Aspiag: «A febbraio la sentenza della Consulta sul commercio. Siamo in corsa»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Podini batte Tosolini di un solo punto e l’Aspiag di tre: questo almeno secondo la classifica redatta dall’Avvocatura per la realizzazione del nuovo centro commerciale da 20 mila metri quadrati a Bolzano Sud. Ma la partita, in realtà, sembra tutt’altro che chiusa per almeno due motivi: a metà febbraio è attesa la sentenza della Consulta sulla legge provinciale in materia di commercio al dettaglio, mentre Tosolini e Aspiag stanno seriamente valutando se presentare ricorso al Tar contro la decisione presa proprio lunedì dalla giunta altoatesina. «Non siamo contro il raddoppio del Twenty - ribadisce l’amministratore delegato dell’Aspiag Paul Klotz - ma semplicemente riteniamo che le nostre chance di realizzare un nuovo centro commerciale a Bolzano Sud siano pressoché intatte. Nulla è cambiato, anche dopo la decisione presa lunedì dall’esecutivo. Capisco che la mia opinione possa sembrare di parte ma la nostra proposta era e resta la migliore delle tre».

I voti della Provincia. Il giudizio dell’Avvocatura provinciale - che poi la giunta ha fatto suo - è sintetizzato in una tabella che testimonia come la vittoria della Podini Holding sia arrivata proprio sul filo di lana: 31 punti contro i 30 del progetto dell’Habitat di Tosolini per l’areale di via Volta e i 28 dell’Aspiag per il sito di via Buozzi, proprio accanto all’Interspar.

Fabrizio Cavallar, che ha seguito questo procedimento fin dall’inizio, non è stato (forse) troppo generoso ma attento e misurato. Per ciascuno dei 14 criteri aveva a disposizione un voto da 1 a 3, per un totale di 42 punti. Ma il «Twenty» l’ha spuntata solo con 31, lasciando per strada 11 punti. E il successo della proposta del gruppo Podini è dovuto soprattutto ad una migliore accessibilità rispetto ai concorrenti. Il Twenty ha ottenuto, infatti, tre punti per i collegamenti esistenti con i mezzi pubblici, tre punti per i collegamenti con la rete ciclabile e tre punti per l’accessibilità a piedi. E la chiave del successo è proprio questa: Tosolini, per questi tre criteri, non è andato oltre i 6 punti mentre Aspiag - avendo scelto un sito piuttosto decentrato,ha incamerato solo 3 punti.

Il gruppo austriaco, in questa speciale classifica, l’ha spuntata invece per due criteri: quello di una possibile espansione futura e quello dell’estensione del sito. Su questi due fronti, ad esempio, il Twenty non è andato oltre i due punti complessivi, anche perché l’area scelta è proprio accanto all’attuale centro commerciale, dove gli spazi obiettivamente scarseggiano. La proposta del gruppo Tosolini, invece, regge bene - complessivamente - il confronto ma primeggia solamente per quanto attiene la disponibilità di parcheggi. Al Twenty, ad esempio, è stato assegnato un solo punto perché 800 posti auto sono ritenuti il minimo. In realtà la Podini Holding ha già dato una disponibilità di massima ad arrivare, se dovesse servire, a 1400 posti. Sui tempi di realizzazione della struttura Tosolini paga - nella valutazione della Provincia - l’impossibilità di disporre, almeno, per l’immediato dell’areale, sul quale la Metro ha un contratto d’affitto fino al 2019.

Il parere dell’Enac. La partita non può considerarsi chiusa nemmeno per quanto attiene il parere dell’Enac, che finora ha dimostrato di previlegiare il sito scelto da Tosolini e, in subordine, quello dell’Aspiag. «A riguardo - spiega Fabrizio Cavallar dell’Avvocatura della Provincia - abbiamo chiesto di essere trattati almeno alla stessa stregua di Treviso, un aeroporto con 2 milioni di passeggeri che si trova in zona di rischio aeroportuale C. Dovrebbe arrivare una risposta in un lasso di tempo ragionevolmente breve».

I ricorsi. L’impressione è che i due competitor esclusi non presenteranno ricorsi almeno per alcune settimane. E questo perché a metà febbraio è attesa la sentenza della Consulta. In discussione c’è la legge provinciale in materia di liberalizzazioni sul commercio, che cozza in modo sostanziale con quanto previsto dal Governo Monti nel resto d’Italia. Se alle elezioni politiche di fine febbraio dovesse spuntarla il Pd, la Svp si sente sostanzialmente al sicuro, ma in caso contrario il quadro normativo potrebbe essere stravolto. In attesa di capire cosa deciderà la Consulta Aspiag e Tosolini si sono detti pronti a far valere le loro ragioni anche davanti al Tar. «Siamo allibiti - ha dichiarato Mariano Vettori, legale della famiglia Tosolini - per quanto deciso dalla Provincia. Ovviamente non ci accontenteremo di una valutazione che non riteniamo equa».

Il gruppo Aspiag, almeno in questa fase, preferirebbe restare sotto traccia, in posizione defilata, in attesa che si chiarisca il quadro generale. «Il nostro progetto - sottolinea però, più determinato che mai, l’ad Paul Klotz - ha le stesse chance di essere realizzazato di poche settimane fa. Continuiamo a remare nella stessa direzione».

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