Mendola, la strada riapre domani sera

Sistemati i paramassi e rimosso il materiale. La lista Insieme: «Il progetto è al palo, cosa deve succedere per intervenire?»


di Massimiliano Bona


CALDARO/MENDOLA. Una buona notizia e una riflessione, quantomai opportuna, sul futuro della strada della Mendola. Innanzitutto il geometra Sergio Finozzi, responsabile del Servizio Strade della Provincia, ha confermato ieri «che sono stati sistemati i paramassi divelti dalla frana ed è stato rimosso il materiale caduto, tanto da prevedere una riapertura della strada tra venerdì sera e sabato mattina, non appena avremo il via libera del geologo provinciale David Tonidandel». Le perplessità della lista civica «Insieme per Caldaro» - illustrate in una lunga presa di posizione da Romano Comunello - sono legate invece ad un progetto (quello per la sistemazione dei tornanti annunciato da anni) inspiegabilmente al palo. La domanda è legittima: ma deve succedere qualcosa di veramente grave per indurre l’amministrazione provinciale ad inserirlo fra quelli ritenuti prioritari? «Come è noto la strada funge da collegamento fra l’Oltradige e la val di Non e viene sempre più utilizzata anche a fini turistici. Per quanto attiene la recente frana, va riconosciuto grande merito ai tecnici e ai corpi dei vigili del fuoco per il pronto intervento. In questo contesto si ribadisce, ancora una volta, come la strada della Mendola sia particolarmente sensibile agli eventi meteorologici. Infatti nevicate e piogge appena al di sopra del normale creano valanghe e frane che si abbattono sulla sede stradale con gravi conseguenze. Particolarmente interessato a questo fenomeno è il cosiddetto tratto delle Roccette. I manufatti che sorreggono la carreggiata, a sbalzo sul pendio roccioso, sono stati, ormai da molti anni, dichiarati obsoleti e non più in grado di sopportare con sicurezza il traffico. Infatti il bordo esterno risulta, da molti anni ormai, parzialmente transennato con ulteriore restringimento della carreggiata. Questa precaria situazione è arcinota. Infatti la Provincia aveva, a suo tempo bandito un concorso di idee per il risanamento del tratto in oggetto (ca. km 0,600) è premiato anche il progetto vincitore. Ma al di là di questa proclamazione non è successo più niente. Motivo: il tratto era sotto “tutela degli insiemi”, per cui non si poteva intervenire. Ma allora sorge spontanea la domanda, perché mai è stato bandito un concorso di idee? Il Comune di Caldaro ha provveduto, da anni, alla modifica del Puc. Ora sembra però che la questione non sia più prioritaria e di conseguenza non ci sono i soldi. Ma è davvero necessario che succeda l’irreparabile, e in questo caso ci è mancato veramente poco, affinché un progetto diventi prioritario? È quanto mai urgente e prioritario un intervento risolutivo». Già, prima che succeda qualcosa di veramente grave.

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