Meno nonni vigile? Carbone non ci sta «Si risparmi altrove»

Contestata la prospettiva di diminuire gli incroci “coperti” L’esponente del Pd: si limino consulenze e incarichi esterni


di Simone Facchini


MERANO. «I risparmi sono necessari, ma perché colpire proprio i nonni vigile?». Vanda Carbone, segretaria del circolo meranese del Pd e capogruppo in consiglio comunale, contesta vibratamente la decisione della giunta di “sfalciare” dieci postazioni dalla mappa di incroci e attraversamenti pedonali lungo i percorsi verso le scuole la cui sicurezza è garantita dalle figure in pettorina gialla. Secondo i piani dell'amministrazione le zone coperte dovranno passare da 32 a 22, con una economia complessiva di 67 mila euro. Non è la necessità di far quadrare i conti – figlia in particolare del nuovo sistema di finanza locale che ha tolto fiato più che in ogni altra città proprio a a Merano – ma l'indirizzo delle sforbiciate ad andare di traverso al Pd. «È tempo di risparmi – commenta Carbone – dovuti oltre che alla crisi anche alla cattiva legge di finanziamento dei Comuni licenziata lo scorso anno. L'esecutivo cittadino deve perciò operare dei tagli per riuscire a fare quadrare il bilancio. Molte delle spese correnti sono fisse: pensiamo per esempio a quelle per il personale, ma anche agli emolumenti della giunta in carica, la più numerosa della Provincia se rapportata al numero degli abitanti che amministra. Perché, dopo aver soppresso alcuni servizi (anagrafe, manutenzione beni immobili, edilizia privata) non pensare a tagliare i costi intervenendo anche sui propri emolumenti? Perché non seguire l'esempio della sindaca di Laives e rinunciare all'adeguamento dell'indennità di carica intascato ad inizio mandato, considerato anche che gli esponenti della giunta meranese sono o pensionati o liberi professionisti o lavoratori dipendenti e godono pertanto di altro reddito?».

Se si deve tagliare, comincino da loro, attacca dunque la segretaria del Pd. «Ma anche da consulenze e incarichi esterni – aggiunge – ma di certo non dai nonni vigile». Un servizio, questo, nato nella seconda metà degli anni Novanta per fornire maggiore sicurezza sui tracciati casa-scuola ai giovani studenti e favorirne la formazione dell'autonomia. E pure per sollevare le famiglie da un onere, quello di accompagnare i figli a scuola e di provvedere a riprenderli dopo l'ultima campanella, incidendo indirettamente anche sulla mole di traffico. Ideato come progetto-pilota, attestatane la validità le varie amministrazioni lo hanno progressivamente potenziato. Fino a oggi, momento in cui la squadra di nonni vigile potrebbe essere decimata dalla morsa della spending review.

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