Merano, il piccolo Adriano si sveglia dal coma: «Dov'è mia sorella?»

Il primo pensiero è stato per la sorella Eleonora che ha pattinato per lui all'Ice Gala


Giorgio Pasetto


MERANO. Natale nella disperazione, Capodanno pieno di felicità. L'incubo di parenti ed amici è svanito sabato pomeriggio, quando Adriano, il ragazzino investito in via Roma e in coma da una settimana al San Maurizio di Bolzano, ha aperto gli occhi e ha chiesto della sorella Eleonora.
Un lento dischiudersi di ciglia, lo sguardo ancora perso verso l'infinito, poche parole pronunciate con un fil di voce: «Dov'è Eleonora?»
Adriano, il ragazzino investito in via Roma la vigilia di Natale, è uscito dal coma sabato pomeriggio, e il suo primo pensiero è stato per la sorellina, Eleonora, che per lui aveva danzato sui pattini all'Ice Gala davanti a settemila spettatori. E la commozione, davanti a lettino del reparto di rianimazione al San Maurizio di Bolzano, è salita alle stelle. La terribile vicenda del bimbo, sfuggito all'attenzione di mamma Ester e centrato in pieno da un incolpevole automobilista, che ha tenuto col fiato sospeso non solo parenti ed amici, ma anche tutta la comunità meranese, si è dunque conclusa col lieto fine, come nelle più belle favole natalizie.
Certo, non tutto è ancora è risolto e i medici consigliano prudenza, la riabilitazione potrebbe essere lunga ed impegnativa, ma già l'aver tolto quei tubi che tenevano la vita di Adriano legata al funzionamento delle macchine, è un grosso passo avanti, soprattutto per il morale dei familiari. Soprattutto per mamma Ester, che dal giorno dell'incidente non si è mossa dal capezzale del suo bambino, e che con fatica forse un giorno riuscirà a perdonarsi quell'attimo di fatale disattenzione in cui Adriano le è sfuggito di mano e ha attraversato la strada andando incontro al suo drammatico destino. Soprattuto per la sorellina Eleonora, che mercoledì ha volteggiato per lui all'Ice Gala davanti a settemila spettatori estasiati. Non una sbavatura, non un'incertezza sul ghiaccio del Palaonda, una prova superba accanto ai grandi di questo sport, superata con la tecnica ma soprattutto col cuore, che l'ha sorretta anche nei passi più difficili perché quella danza fosse di buon auspicio per la sorte del fratellino in coma.
E poi lo zio Maurizio, amico e compagno di tante avventure sui monti della Val d'Ultimo. Anche lui unito nelle preghiere e nelle speranze di mamma Ester ed Eleonora, perché Adriano possa riprendersi in fretta e tornare quanto prima alla normalità. L'auspicio di tutti, anche di coloro che hanno seguito questa vicenda solo dalle pagine del giornale, è che presto tutto questo possa essere ridotto ad un brutto ricordo. Il risveglio di Adriano e la sua prima reazione sono già un grosso passo avanti verso il superamento di questa drammatica vicenda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità