Merano, l'ippodromo cerca il rilancio con le corse dei cammelli

La capitale dell'ostacolismo italiano vuole attrarre anche i ricchi turisti arabi. L'organizzatore: "Alla prima gara 25 partecipanti"



MERANO. L’ippica italiana è impaludata in una crisi profonda e non trova le forze per riemergere. Ma qualcuno ci prova, almeno con la forza delle idee, anche se “fuori ordinanza”: come quella di prestare un ippodromo alle corse dei cammelli.

È il caso di Merano, la località turistica dell’Alto Adige nota per le Terme, i Mercatini di Natale, i paesaggi montani e per il suo ippodromo, fra i più belli d’Europa e ampiamente conosciuto perché per anni legato alla lotteria abbinata al Gran Premio ippico a ostacoli.

Da pochi mesi al timone dell’ippodromo - per il quale è previsto un piano di rilancio pluriennale attraverso un concorso europeo - c’è Henri Chenot, il re del salutismo e “consigliere alimentare” dei vip, tra i quali figurano anche gli sceicchi che dal Medio Oriente giungono a Merano per rigenerarsi nella lussuosa quiete del suo Hotel Palace. E che l’anno prossimo potrebbero riversarsi in numero nella piccola città altoatesina, destinazione ippodromo, per assistere alle gare delle navi del deserto, plausibilmente spaesate nel mare verde della conca meranese.

La società che promuove l’iniziativa sottoposta all’attenzione di Chenot è la Sgc International di Monaco di Baviera, attiva nel mercato turistico arabo. La notizia della manifestazione è comparsa su “Arab Traveller”, magazine in lingua araba rivolto ai turisti provenienti dal Golfo che soggiornano nella metropoli bavarese, all’interno di un inserto dedicato all’Alto Adige.

Il piano di rilancio













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