Merano: solo pedoni e bici in via Manzoni

Passeggiate rivitalizzate: progetto legato alla circonvallazione ovest


Ezio Danieli


MERANO. Una passeggiata, solo per pedoni e ciclisti, in via Manzoni dal «Meranerhof» fino all'incrocio con la via Petrarca e forse oltre. È la proposta contenuta nel progetto di valorizzazione del Passirio nel tratto cittadino. Ma, per concretizzarla, bisognerà attendere la circonvallazione ovest.  Fra gli obiettivi di sviluppo per il tratto cittadino del Passirio ve ne sono due significativi: il collegamento fra la zona della Gilf e di Lazago - se ne parla oramai da una ventina d'anni - e la pedonalizzazione di via Manzoni che dovrà comunque attendere l'apertura della variante ovest al traffico.  Decisamente più interessante è la proposta, a valle di Ponte Teatro dove «il lungofiume è interrotto. Nei settori occidentali della citttà vi sono vari spazi liberi ed impianti sportivi non collegati fra di loro. Nelle zone residenziali lungo via Manzoni e di Marlengo manca il riferimento per il Passirio, il traffico divide il fiume dalla zona residenziale»: è quanto si legge fra le osservazioni del gruppo di lavoro che ha seguito il progetto. Che poi lancia la proposta: «Le potenzialità necessarie per la rivalutazione di questa zona stanno nella creazione di accessi al fiume nell'ambito degli impianti pedonali e nella rivalutazione delle rive per i pedoni ed i ciclisti lungo via Manzoni». Il che significa la chiusura della strada al traffico automobilistico e la creazione di una strada che dovrebbe diventare un'isola pedonale e per le sole bici. Aggiunge il gruppo di lavoro: «Con la nuova regolamentazione del traffico e con l'allacciamento della superstrada per Bolzano a Monte Benedetto nasce la possibilità di rivalutare le vie pedonali e ciclistiche: una connessione della strada verso Marlengo sarebbe una altra possibilità di rivalutare la zona verde e libera sulla riva sinistra del Passirio». In via Manzoni soltanto a piedi o, al massimo, in sella alla bicicletta? L'assessore Siebenförcher la giudica «Un'ottima proposta, praticabile soltanto quando la variante sarà completata. È impensabile, allo stato attuale delle cose, metterla subito in pratica. Significherebbe bloccare un'alternativa di sfogo al traffico cittadino. Per ora bisogna accontentarsi di provvedimenti limitati come l'abolizione dei parcheggi nella parte iniziale della via. Ma la proposta di istituire una corsia per pedoni e bici merita attenzione».  La seconda proposta prevede l'intervento alla Gilf dove vi sono, come noto, delle gole che «Rappresentano un ulteriore contributo alla varietà paesaggistica e morfologica del Passirio»: lo sostiene il progetto elaborato dall'apposito gruppo di studio nel contesto dello studio Iva Italia-Austria per la sistenazione delle aree fluviali alpine nel rispetto del paesaggio locale». Che poi aggiunge: «A causa dell'accesso più difficile questo tratto rappresenta un breve ma importante rifugio per gli uccelli. Con un collegamento fra il ponte della Gilf ed il ponte Giovo il tratto della Gilf potrebbe essere connesso a Lazago con un accesso facilitato ai visitatori al tratto verdeggiante e allo spazio libero». Di questo collegamento si parla da una ventina d'anni. E l'assessore Heidi Siebenförcher conferma le intenzioni della giunta di «Realizzare il collegamento. I progetti in tal senso non mancano ma finora sono apparsi decisamente invasivi per la zona. Personalmente non ho mai rinunciato a collegare la Gilf a Lazago: sarebbe un naturale proseguimento della passeggiata. Ma, a parte il problema finanziario, gli studi sono risultati particolarmente impattanti e quindi perfettibili».

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