Mercato contadino, il furbetto ci riprova

L’agricoltore è stato fotografato mentre carica i prodotti non più sul furgone ma su 3 auto diverse per sviare i controlli


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Seconda denuncia, nel giro di pochi mesi, per il mercato contadino del capoluogo. O meglio, per lo stesso ambulante, già al centro di una verifica da parte della Finanza nella scorsa primavera. L'accusa (supportata da foto e video) è sempre la stessa: la vendita di prodotti a chilometro zero acquistati nei grandi magazzini della zona (alla Fruma in zona industriale e ai mercati generali ai Piani). A cambiare, dopo l'articolo apparso sull'Alto Adige il 30 aprile scorso, è stato solo il mezzo di trasporto. Mentre prima si notava il contadino caricare la merce su un furgone, ora l'ambulante in questione carica e scarica i prodotti acquistati da tre auto: una Mercedes, una Toyota e una Volvo. Nel frattempo l'autore dell'esposto si é rivolto anche al Comune. «Ho avuto un colloquio con il vicesindaco Ladinser, ma non si mi risulta che sia cambiato granché. Così come è stata informata la polizia municipale. Mi sono accorto, invece, che il signor X (non mettiamo il nome perché la verifica è in corso) sentendosi probabilmente chiamato in causa, ha cambiato solo mezzo di trasporto. Al di lá degli eventuali illeciti fiscali - e non sono sicuro che esista una norma specifica che punisca questo tipo di violazioni - so che c’è un regolamento comunale che disciplina questi mercati contadini». I più gettonati sono, da anni, quelli in piazza Municipio, piazza Mazzini e viale Europa.

Sul regolamento in vigore il Comune ha risposto con una nota della polizia annonaria, che fissa precisi paletti per chi vende al mercato contadino. «Possono essere offerti prodotti agricoli propri o generi alimentari lavorati di propria produzione. Almeno il 60 per cento delle sostanze in essi contenute, calcolate sul peso, deve provenire dalla propria azienda agricola. I prodotti devono essere di bell'aspetto e di buona qualità. Verdure e frutti di bosco possono essere vendute solo se "di pieno campo". I venditori ammessi devono essere iscritti ad associazioni di produttori agricoli che esercitano un'azione di controllo e garantiscono la qualità del prodotto». Nel caso in questione, come si evince nella denuncia del vicino (e si intuisce dalle foto) le cose sembra vadano in modo diverso. L'ambulante sotto accusa «due volte al giorno, mattina e pomeriggio, parte dalla sua abitazione per recarsi ad acquistare generi ortofrutticoli, ritorna presso l'abitazione, scarica la merce acquistata nel garage-magazzino e la ricarica sull’automezzo per poi recarsi al mercato del contadino e venderla. La merce viene spostata dalle cassette originali che hanno contenitori in plastica nera». I forti dubbi sulla "produzione propria" di frutta e verdura, come richiede il regolamento comunale, in questo caso nascono anche da un’altra valutazione. L'ambulante in questione ha un meleto che però ha affittato ad altri, mentre è proprietario di un piccolo orto con serra, che si trova proprio davanti alla sua abitazione. È obiettivamente difficile che, con questi spazi, riesca a rispettare le regole rigide, almeno sulla carta, imposte dal Comune. Per buona pace dei patiti del chilometro zero. I controlli, in ogni caso, hanno i loro tempi. E vanno rispettati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità