Mezzi pubblici: precedenza agli studenti nelle ore di punta 

Scuola. Il sovrintendente: «Giovedì la consegna dei banchi monoposto all’Istituto Galileo Galilei di via Cadorna»  Oggi aprono gli asili nido: saranno tutti occupati i 460 posti delle strutture comunali. Alcune decine le domande in attesa



BOLZANO. Oggi aprono gli asili nido; il 7 settembre tocca alle scuole: uno dei nodi grossi da affrontare è quello dei trasporti pubblici. Sulla base dei dati forniti dalle direzioni scolastiche, raccolti ed analizzati dall’ufficio provinciale ai trasporti, sono state potenziate le linee di trasporto pubblico.

Bisogna garantire agli utenti, che aumenteranno in maniera sensibile con l’inizio delle scuole, di viaggiare in sicurezza. Il rischio è che - per paura del contagio - i genitori decidano di accompagnare i figli a scuola in macchina. Ciò significherebbe un’esplosione del traffico e un aumento dell’inquinamento: due situazioni che non ci si può permettere.

Questa preoccupazione spiega l’appello, lanciato dall’assessore provinciale ai trasporti Daniel Alfreider, che ieri ha preso parte ad una riunione assieme ai rappresentanti delle altre Regioni incentrata appunto sull’organizzazione del trasporto scolastico: «Gli alunni e gli studenti, in particolare nella prima settimana di scuola, hanno la precedenza nell’utilizzo dei mezzi pubblici. È quindi opportuno evitare l’uso non necessario dei mezzi pubblici da parte degli altri utenti prima dell’inizio ed al termine delle lezioni». Nell’ambito urbano la Provincia consiglia dunque di utilizzare il più possibile la bicicletta e di muoversi a piedi.

La riorganizzazione

La Ripartizione mobilità della Provincia ha definito, in collaborazione con le direzioni scolastiche, tre misure per garantire un trasporto sicuro degli alunni e degli studenti. In primo luogo alcune scuole superiori si sono organizzate in maniera tale da svolgere una parte delle lezioni online.

Inoltre, verranno potenziate con un numero maggiore di mezzi le linee che solitamente sono più frequentate dagli studenti. Infine le scuole superiori di lingua italiana hanno deciso di attuare uno scaglionamento temporale nell’arco di un’ora dell’inizio delle lezioni.

In questo modo si intende garantire l’osservanza da parte delle scuole delle norme di sicurezza e l’utilizzo ottimale della capienza consentita per i mezzi pubblici. Per poter rispondere in maniera rapida ed adeguata ad eventuali nuove esigenze è previsto un ulteriore potenziamento del numero dei mezzi. Restano naturalmente in vigore le norme previste nell’ambito del trasporto di persone e cioè l’obbligo della mascherina e l’osservanza del necessario distanziamento.

«Ci muoviamo - ha detto il presidente Arno Kompatscher ieri al termine della Conferenza delle Regioni - in maniera autonoma, ma sono soddisfatto perché l’orientamento del governo si è attestato su una soluzione che è molto vicina alla nostra».

I nuovi banchi

Distanziamento sui bus come nelle classi. Ai tempi del Covid, per ridurre al massimo il rischio contagio, è diventato un obbligo. «Per giovedì - spiega il sovrintendente Vincenzo Gullotta - è attesa la consegna dei primi banchi monoposto all’Istituto Galileo Galilei di via Cadorna. Ricordo che per tutte le scuole di lingua italiana dell’Alto Adige sono stati ordinati 550 banchi monoposto, altrettante sedie e 150 sedie didattiche. In arrivo anche il disinfettante e le mascherine».

Il sopralluogo

Ieri mattina, l’assessore provinciale Giuliano Vettorato, insieme al sovrintendente Gullotta, ha effettuato un sopralluogo al liceo classico Carducci, per visionare tutte le misure di prevenzione, in vista del rientro in aula dei ragazzi.

La dirigente Cristina Crepaldi ha illustrato le procedure che verranno adottate all'interno dell'istituto. «Riaprire le scuole in sicurezza - dice l’assessore - è la priorità assoluta: per studenti, docenti e personale».

Gli asili nido

Oggi intanto riaprono asili nido e microstrutture che - già in estate - hanno sperimentato le misure di sicurezza richieste dall’emergenza Covid.

Ma ovviamente con numeri molto piccoli. Da oggi invece si torna a pieno regime: «Non subito, nel giro di qualche settimana - spiega la direttrice dell’Assb Liliana Di Fede - tutti i 460 posti degli asili nido comunali saranno occupati. Ciononostante e indipendentemente dal Covid ci saranno bambini che rimarranno in lista d’attesa». L’epidemia inciderà in modo particolare sul progetto educativo. I gruppi dal punto di vista quantitativo rimarranno quelli del periodo pre-Covid: ovvero dieci bambini con due assistenti; quindici con due assistenti che a breve diventeranno tre. «Ma non saranno assolutamente consentiti - spiega Di Fede - i laboratori misti i e neppure le attività che prima vedevano assieme più gruppi di piccoli. Gli ingressi saranno scaglionati o riorganizzati in base anche alla struttura dei singoli nidi. Il personale dovrà indossare le mascherine ed è prevista la misurazione della febbre sia al personale che ai bambini».

Inutile dire che per ridurre il rischio di contagio è indispensabile che ci sia una stretta collaborazione tra le famiglie e le assistenti.

 













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