Migranti al confine? Non pervenuti 

Drastica diminuzione di profughi, coro di no alla chiusura del Brennero



BOLZANO. Al Brennero numeri irrisori di passaggi di migranti. Eppure attorno a questa frontiera si è aperta una crisi politica internazionale. Contro l’effetto domino di chiusure dalla Germania all’Austria al Brennero si è espresso ieri il presidente Arno Kompatscher durante una telefonata con il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. «Gli ho ricordato che la situazione al Brennero è più che tranquilla, ribadendo l’importanza simbolica ed economica di quel confine aperto», riferisce Kompatscher, «Il cancelliere, contrario ad azioni unilaterali della Germania, si è impegnato a tenersi in contatto con noi». I dati: i migranti intercettati su treni merci al Brennero in gennaio erano 65, per scendere a 52 a febbraio, a 26 a marzo fino a toccare le sole due unità a maggio mentre nessuno è stato segnalato nelle prime due settimane di giugno. Torna l’appello degli industriali del Trentino Alto Adige: «No alla chiusura del Brennero, abbiamo bisogno di un’Europa aperta». Così il vice presidente nazionale di Confindustria Stefan Pan, e i presidenti delle due province Enrico Zobele e Federico Giudiceandrea: «Il ritorno dei controlli avrebbe conseguenze negative sulla libera circolazione di persone e merci».













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