Minaccia di rapire il bimbo, denunciata

Una babysitter di 40 anni ha chiesto 80 mila euro a un noto imprenditore bolzanino. Sta indagando la polizia


di Susanna Petrone


BOLZANO. «Se non mi date 80 mila euro, rapisco vostro figlio e gli faccio del male»: con queste parole una babysitter ha cercato di estorcere denaro ad un noto imprenditore bolzanino. Da allora, la famiglia vive nel terrore. La donna, un’altoatesina di 40 anni, ora è indagata per minacce aggravate e tentata estorsione. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Donatella Marchesini.

Ma facciamo un passo indietro: dieci giorni fa, il padre di famiglia riceve un’email dalla tata del figlioletto, che ha appena un anno. Con la donna i rapporti sono peggiorati nell’ultimo periodo e l’imprenditore pensa che si tratti dell’ennesimo sfogo. Ma non è così. La bolzanina è furibonda. Ha capito che rischia seriamente di perdere il posto e ha bisogno di soldi.

«Conosco i vostri spostamenti, le vostre abitudini e come arrivare al vostro bambino. O mi date ottantamila euro in contanti o gli farò del male. Non avete molto tempo a disposizione e non dite nulla alle forze dell’ordine». Il padre di famiglia è sconvolto. Fa leggere l’email alla moglie. La famiglia è chiaramente spaventata e non sa cosa fare. Padre e madre hanno paura di quella donna che potrebbe fare del male al loro bambino. In un primo momento decidono di non fare nulla. Sono come paralizzati.

Il giorno seguente, però, chiamano la babysitter. La donna viene licenziata in tronco. Poi si rivolgono all’avvocato di famiglia. Insieme si recano in questura, dove denunciano il fatto agli agenti della squadra Mobile. La moglie e il figlioletto lasciano Bolzano e si recano fuori provincia, per paura che il piccolo possa essere rapito dall’ormai ex tata. La bolzanina sa troppe cose: conosce l’abitazione di famiglia, sa dove la coppia fa la spesa, dove viene portato il bambino a giocare.

Nel frattempo, i poliziotti danno il via a una serie di accertamenti. Si recano a casa della quarantenne per una perquisizione domiciliare. Viene sequestrato il computer, con il quale avrebbe inviato la richiesta di denaro alla famiglia dell’imprenditore bolzanino. L’inchiesta è ancora in corso e i tecnici stanno controllando tutti i dati del pc. La babysitter è indagata per tentata estorsione e minacce aggravate. Nella sua email ha spiegato in modo esplicito, che intende far del male al bambino, ma anche al resto della famiglia. Sulla vicenda vige ancora il massimo riserbo. La Procura ha aperto un fascicolo e l’inchiesta è coordinata da Donatella Marchesini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità