BOLZANO. Non si era fermato all’alt dei vigili urbani. Ma a distanza di due settimane è stata la madre a “consegnarlo” agli agenti della polizia municipale, accompagnandolo negli uffici di via Galilei. I fatti risalgono al 24 settembre.

Poco dopo le 15.30 una pattuglia dei vigili urbani intercetta in via Lancia una Peugeot guidata da un ragazzo. Gli agenti stanno effettuando dei controlli di routine e “invitano” l’automobilista a fermarsi. Ma il conducente dell’auto, anziché fermarsi, preme sull’acceleratore con la chiara intenzione di evitare il controllo. C’è un breve inseguimento, nel corso del quale l’automobilista commette una sfilza di infrazioni al Codice della strada. La pattuglia decide di non proseguire con l’inseguimento per paura che l’automobilista possa provocare un grave incidente. Ma decide comunque di perlustrare le vie della zona industriale. Gli agenti intercettano la Peugeot in sosta dietro a un camion in una via laterale di via Buozzi. Al suo interno trovano una donna, che, nel tentativo di depistare le indagini, si è seduta nel frattempo al posto di guida, dicendo di essere stata alla guida l’auto. Poi arriva la svolta: la donna, resasi conto che le indagini erano ancora in corso e sapendo che non avrebbe potuto farla franca, decide che è arrivato il momento di dire la verità. La bolzanina si è presentata spontaneamente al comando di via Galilei insieme al figlio 17enne. «Era lui alla guida della macchina. È fuggito perché non avendo la patente aveva paura di finire nei guai», ha affermato la donna. È scattata la denuncia a carico del minore. La madre, trattandosi di un figlio non ancora maggiorenne, dovrà rispondere invece di una lunga serie di infrazioni al Codice della strada commesse nella circostanza dal figlio.

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