Minorenni lanciano sassi su treni e auto

I carabinieri denunciano tre ragazzini. Prima sfasciano le vetrate della stazione di Fortezza poi prendono di mira i vagoni


di Susanna Petrone


FORTEZZA. Per noia. Hanno lanciato sassi addosso ai treni e alla stazione ferroviaria, per noia. E lo hanno fatto insieme, ridendo e scherzando. Ma un macchinista li ha visti e ha chiamato i carabinieri. Sono stati denunciati due 16enni e un 17enne. Devono rispondere di lancio di oggetti pericolosi e danneggiamento.

Ma ecco i fatti: è mezzanotte. I tre minorenni, tutti bolzanini, hanno passato l’intero sabato sera a divertirsi. Ma è ora di tornare a casa e i treni scarseggiano. Rimangono bloccati a Fortezza. Devono aspettare il prossimo treno che sembra non arrivare mai.

Poi, uno di loro, senza alcun motivo, ha l’idea di raccogliere qualche sasso e di lanciarlo. Gli altri lo seguono. Appena sentono i primi vetri frantumarsi si mettono a ridere. Lo trovano divertente. Ma ben presto distruggere le vetrate della stazione ferroviaria non basta più.

Arriva un treno merci. Si guardano e sorridono. Hanno trovato un nuovo obiettivo. Raccolgono i sassi. Li lanciano. Ma forse arriva qualcuno sui binari. Si spaventano. Decidono di proseguire sulla strada buia, di fronte alla stazione ferroviaria. Attendono l’arrivo di qualche macchina.

Sono “armati” di sassi. Sentono l’avvicinarsi di un motore. E via: lanciano tutto quello che hanno nelle tasche e nelle mani. Poi fuggono. Tornano in stazione. È isolata. Decidono di aspettare che arrivi un altro treno. E arriva.

E mentre i tre minorenni si “divertono” lanciando sassi, un macchinista li nota e dà l’allarme. Non è l’unico a segnalare la presenza dei tre ragazzini. L’automobilista, infatti, si è spaventato e ha chiamato i carabinieri del posto. Non ha visto nulla. Ha solo sentito le pietre atterrare sul suo cofano. Fortunatamente, non ha perso il controllo del veicolo.

Arrivano gli uomini dell’Arma. Ci mettono poco ad identificare gli autori dei danneggiamenti in stazione. Il macchinista conferma che li ha visti lanciare sassi. Vengono denunciati dai militari e poi consegnati ai rispettivi genitori. Quando viene chiesto loro il motivo di quella “ragazzata”, tutti e tre rispondono: «Per noia».

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