Molotov contro i profughi a Vandoies, si cerca il mandante

Convocati tre minori ma per la Procura qualcuno potrebbe averli manovrati. L’ipotesi di reato è strage. Il pm Mosna: «Attendo gli accertamenti del Ris»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE/VANDOIES. Gli accertamenti del Ris su una tanica bruciata e sulle bottiglie di birra che contenevano liquido infiammabile potrebbero rivelarsi decisivi per inchiodare gli autori materiali dell’attentato incendiario del 3 maggio scorso a Vandoies, quando vennero lanciate tre bombe molotov contro il centro di accoglienza che ospita una ventina di profughi nordafricani. Allo stato attuale delle indagini ci sono due filoni distinti. Il primo è seguito dal Tribunale dei minori che ha convocato tre ragazzi altoatesini tra i 16 e i 17 anni (i presunti autori materiali) mentre il secondo è in mano al sostituto procuratore Luisa Mosna, che - dopo aver letto i verbali con la versione dei fatti fornita dai tre giovani - cercherà di verificare se vi possano essere eventuali mandanti. «L’ipotesi di reato - spiega il magistrato - non è più incendio doloso ma strage. E questo perchè abbiamo deciso, da subito, di non accantonare la pista politica». Ad imprimere un’accelerata alle indagini era stato il ritrovamento da parte di un contadino del posto di una tanica bruciata e incastrata, in parte, nel terreno. Secondo le prime ipotesi formulate dai carabinieri della compagnia di Bressanone, guidati dal capitano Lunardi, è probabile che il fusto contenesse liquido infiammabile ma, dopo essere stato dato alle fiamme, la tanica era ridotta a poco più che cenere. Tanto il Tribunale dei minori quanto la Procura sottolineano, in ogni caso, come l’inchiesta sia lungi dall’essere conclusa. «L’ipotesi di reato potrebbe cambiare - continua la Mosna - a seconda di ciò che riusciremo a ricostruire. Allo stato attuale resta valida sia la pista della bravata di alcuni ragazzi ubriachi che quella di un attentato incendiario commissionati da altri». E in quest’ultimo caso si ipotizza il coinvolgimento di una o più persone adulte. La tanica al centro delle indagini e degli accertamenti del Ris è stata trovata poco distante da un sottopasso nelle immediate vicinanze del centro profughi. E proprio sul muro del sottopasso i militari dell’Arma hanno trovato tracce di bruciature. Queste ultime potrebbero essere state provocate proprio dal lancio di altre molotov nel corso di una o più esercitazioni. Se questa tesi dovesse essere suffragata da altre prove sarebbe difficile sostenere l’ipotesi di una semplice bravata di un gruppetto di ragazzi ubriachi. Potrebbe essere contestata anche la premeditazione. La tanica bruciata non è in ogni caso l’unico elemento di prova sul quale dovrà pronunciarsi il Ris, a cui sono state consegnate le bottiglie di birra che contenevano il liquido infiammabile e lo straccio usato per fare da miccia. Dal maggio scorso nel centro pusterese non si sono più registrati episodi di intolleranza ma a Vandoies sono in molti a premere per arrivare a identificare i colpevoli in un lasso di tempo ragionevolmente breve.

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