«Molti fatti sono senza rilevanza penale»

Lo sostengono gli avvocati. Corsi di sharia via web. A Nauroz 270 euro al mese dal Comune di Merano



BOLZANO. Nessuno degli avvocati intervenuti ieri per gli interrogatori di garanzia svoltisi a Bolzano e Trento ha avuto modo di analizzare la corposa ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip di Roma. Tutti, però, hanno cercato di circoscrivere in ambito personale alcuni episodi utilizzati dagli inquirenti per ritenere provata la presunta partecipazione ad una associazione segreta con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transnazionalità. A parte Goran Fatah Mohamad (per il quale verrà chiesta la scarcerazione per motivi di salute essendo invalido al 67 per cento per problemi alla gamba destra) tutti gli altri indagati hanno seguito l’invito dei rispettivi legali e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lo ha fatto anche Eldin Hozda, il kosovaro di 27 anni residente a Merano, che sarebbe stato finanziato per recarsi in Siria per combattere per il Califfato per poi tornare a Merano ed essere indicato come esempio per altri possibili combattenti. «L’indagine è lunga e complicata - ricorda l’avvocato Zucchiatti - i fatti che vengono contestati agli indagati sono diversi ma molti, a mio avviso, non hanno rilevanza penale. Lo rileva lo stesso Gip di Roma che in un passaggio dell’ordinanza riconosce apertamente che la cellula jihadista bolzanina-meranese di per sè non avrebbe compiuto atti idonei ad avere un’offensività tale da essere considerata penalmente rilevante». «La rilevanza penale - puntualizza ancora l’avvocato Zucchiatti - viene individuata solo in un presunto collegamento della cellula altoatesina con un’organizzazione più ampia. Anche i tre presunti jihadisti detenuti nel carcere di Trento si sono avvalsi ieri della facoltà di non rispondere. Lo ha fatto anche Nauroz Rahman Abdul che è difeso dall’avvocato Simone Bergamini di Verona. L’uomo di 36 anni aveva ottenuto lo status di rifugiato in quanto affermò di essere scappato dall’Iraq in quanto perseguitato con l’accusa di essere un fiancheggiatore degli americani. A Merano otteneva dal Comune 270 euro al mese per svolgere lavori socialmente utili. Al suo avvocato ha ammesso di aver seguito un corso di sharia via internet e di aver conosciuto il mullah Krekar partecipando ad una manifestazione in Norvegia contro chi aveva bruciato il Corano in piazza. (ma.be.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità