Moretti diventa Trenker ma evita di arrampicare

L’attore tirolese sta girando a Merano a Villa Salgart trasformata in un set «In parete me la cavo bene, però le scene rischiose le fa la controfigura»


di Ezio Danieli


MERANO. C'è anche una larga - e qualificata - rappresentanza altoatesina nel cast del film su Luis Trenker che si sta girando in questi giorni in provincia di Bolzano. Quattro le attrici nella troupe - tutte con un ruolo di rilievo nella storia cinematografica - la produttrice oltre alla Bls che ha finanziato con 700 mila euro la produzione e che si attende un ritorno - in termini economici - di quasi 800 mila euro. «Perché il progetto è valido e perché questa nostra scelta continua ad essere premiata», hanno detto i responsabili della stessa Bls ieri mattina in un incontro con la stampa avvenuto proprio nel cuore del set.

Si stanno girando alcune scene nella villa Salgart, in via Santa Caterina, dove è stata allestita la villa Trenker. «Nell'abitazione originale non è stato possibile girare - commenta la produttrice Anni Burger, nativa di Brunico - perché non è stato possibile accedervi ed anche perché la ricostruzione sarebbe stata estremamente difficile. Troppe le novità architettoniche che ha subito nel corso degli anni». "Luis Trenker. Der schmale Grat der Wahrheit" è prodotto dalla Roxy Film di Monaco in collaborazione con la Epo di Vienna. Il film è diretto da Wolfgang Murnberger ed è tratto dalla sceneggiatura di Peter Probst. Tobias Moretti è l'interprete principale. L'attore tirolese - parla perfettamente in italiano - veste i panni di Luis Trenker, grande alpinista, scrittore e regista che ha scritto pagine memorabili dedicate alla montagna. «Ma nella sua opera cinematografica è stato costretto a parecchi compromessi soprattutto quando bisogna trovare i soldi per realizzare i suoi film. Anche di questo parla questo film», dice Tobias Moretti. Che ricorda ancora come un capitolo importante dell'opera che sta girando è il rapporto con Leni Riefenstahl, la regista tedesca che vive i suoi stessi drammi «tanto da dover sottostare, spesso, anche ai politici, come del resto è stato costretto a fare Trenker», dice ancora Moretti. Il film è ambientato - almeno nelle scene che vengono girate fino a domani a Merano - nel periodo fascista. All'esterno di Villa Salgart sono stati affissi dei manifesti che ricordano quegli anni bui che tanti guai hanno provocato. Rappresentano altrettanti moniti nei confronti della popolazione e degli artisti - come Trenker appunto - a comportarsi in maniera adeguata. Ovvero obbedendo agli ordini. Dice Anni Brunner, la produttrice: «La ricostruzione storica non è soggetta ad alcun compromesso. Ma anche noi, in questi tempi, dobbiamo adeguarci a chi ci finanzia. Anche per questo il film è molto attuale». Alcune scene sono state già girate a Venezia ed in altre località altoatesine.

Il film sarà completato nel tardo autunno «con alcune riprese - dice ancora la Brunner - che faremo con la neve sul Sassolungo. Poi dovrebbe uscire nelle sale nella prossima primavera». Una curiosità: Tobias Moretti come si comporterà nella riprese in cui è costretto a scalare alcune vette? Risponde lo stesso attore: «In parete me la cavo abbastanza bene. Nelle scene più a rischio sarò sostituito da due controfigure eccellenti: Peter Trenkwalder e Hans Peter Eisendle, la guida alpina e rocciatore di Vipiteno».













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