Moto sulla Mendola controlli sui rumori

I vigili di Caldaro lavorano per evitare l’«effetto-pista» E poi il sito kalterersee esalta i giri motociclistici fra le curve


di Alessio Pompanin


CALDARO. La questione, tutt’altro che nuova, è stata risollevata la scorsa settimana, in consiglio provinciale, attraverso una mozione. La questione riguarda la strada che da Caldaro sale alla Mendola, la statale 42, e in consiglio provinciale si riproponeva una storia nota: i tornanti della Mendola sono troppo spesso una sorta di “pista aperta” per motociclisti scatenati, e quindi a livello politico si chiedevano misure deterrenti, rimarcando la necessità di maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine.

La risposta non tarda ad arrivare e ha la voce di Karlheinz Kieser, il comandante della Polizia municipale di Caldaro. Il quale, premettendo che l’altro giorno ha relazionato al sindaco Gertrud Benin Bernard sullo stato dell’arte dei controlli stradali, snocciola dati che fanno capire la situazione, fanno capire che i controlli si fanno, ma fanno capire innanzitutto che «con l’organico che abbiamo, cioè 4 agenti con un sottufficiale, e mettiamoci anche il dipendente amministrativo part time per dare la pianta organica completa, chiaramente non possiamo sempre essere in servizio sulla Mendola».

Kieser poi elenca i numeri dell’ultimo blocco di controlli estivi sulla statale 42, che da soli chiariscono la realtà del “motocircuito Mendola”...

«Allora, da aprile 2011 a giugno di quest’anno, sulla statale della Mendola abbiamo effettuato controlli per 41 giorni, cioè 212 ore lavorative. Risultato: 145 infrazioni contestate, delle quali, noti bene, 130 a carico di motociclisti e solo 15 a carico di automobilisti...».

Il quadretto si completa dicendo che in questi controlli sono state ritirate alcune patenti di guida e carte di circolazione. E andando a vedere proprio il discorso moto, «il controllo principale - prosegue Kieser - riguarda il rumore, legato agli articoli 72 e/o 78 del Codice della strada, con sanzioni che vanno da 80 a 398 euro e ritiro della carta di circolazione. E le aggiungo un dato eloquente: il 95% delle sanzioni che abbiamo comminato è legato al rumore. Rendo l’idea? E sa perchè rumore? Perchè la maggior parte dei motociclisti che fermiamo, prima di venire sulla Mendola ha svitato il cosiddetto “Decibel killer”, il dispositivo che abbassa le emissioni di rumore, di decibel. Con una vite lo togli e vai... Il controllo per noi è facile, non serve fonometro. Però uno se lo porta dietro, per cui prende la multa ma in trenta secondi lo riavvita e può ripartire... Poi, se lo toglie di nuovo dopo un chilometro, noi cosa possiamo fare a quel punto?».

Già, domanda retorica: i mezzi “preventivi” sono di fatto delle armi spuntate.

«Per forza - riprende Kieser - e qui eccoci al discorso della velocità. Visto che per legge dobbiamo mettere l’avviso dei controlli sulla velocità, lei lo sa benissimo come va a finire: vanno come schegge, poi vedono l’avviso dei controlli, ci passano davanti a velocità turistica, e due tornanti dopo sono di nuovo a manetta».

E in tutto questo, il rischio maggiore lo corrono i ciclisti.

«Sappiamo - conclude Kieser - delle loro legittime lamentele: si sentono in pericolo, e sono in pericolo! Ma noi, più di così, più di fare prevenzione anche parlando del problema, cosa possiamo fare?».

Ineccepibile. Peccato solo che, quasi anche a beffare il comandante dei vigili, si scopra poi un particolare: sul sito turistico www.kalterersee.com, si trova una bella pagina, con foto eloquente, che propaganda la «Gita in moto sulla Mendola.Passi alti, numerose curve ed una natura affascinante… tutto questo vi aspetta durante un’emozionante gita in moto per il Passo Mendola».

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