Movida in piazza Erbe, i baristi pagano i vigilantes

Il progetto costa 25mila euro, chiesto anche un contributo al Comune I residenti, esasperati dagli schiamazzi, hanno chiesto un coprifuoco alle 23


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Residenti esasperati in piazza Erbe per la movida notturna, al punto da chiedere un coprifuoco alle 23 per i locali che hanno tavoli all’aperto. Una (mezza) follia in piena estate, con i giovani che prendono letteralmente d’assalto il centro storico, non solo nel fine settimana. Gli esercenti, ovviamente, non l’hanno presa bene e si sono subito mobilitati con una controproposta, che sarà formalizzata oggi nel corso di un incontro al quale parteciperanno anche Unione commercio e Confesercenti: «Siamo pronti a pagarci la security, in modo tale da minimizzare i disagi per i residenti». Il vicesindaco Baur frena: «Sono contro il coprifuoco, troveremo un compromesso». A guidare la protesta è il comitato guidato da Kurt Hafner – che si è detto pronto ad adire a vie legali per il rispetto della quiete pubblica e della legge provinciale in materia – supportato dalle due consigliere comunali della Svp Johanna Ramoser e Judith Kofler Peintner. Queste ultime criticano il solo impiego dei mediatori di strada, i cosiddetti «caschi bianchi», che parlano con i ragazzi, ma non possono «allontanarli» o «spingerli all’interno di un locale, perché fuori fanno troppo rumore». Per l’assessore Angelo Gennaccaro «non bisogna ostacolare chi ha voglia di lavorare e fare impresa».

Il portavoce dei residenti. Il portavoce del comitato degli abitanti, Kurt Hafner, sostiene che, nonostante varie iniziative del Comune (ma anche del Forum prevenzione) contro gli schiamazzi notturni, la situazione non è affatto migliorata. E adesso, complice il caldo estivo e la voglia di divertirsi all’aperto, rischia di esplodere. Gli esercenti da parte loro bocciano la proposta del coprifuoco, ma sembrano disposti a valutare l'impiego di un servizio di sicurezza per evitare eccessi, che creano disagi anche ai gestori dei locali.

La consigliera in prima linea. Johanna Ramoser, la neo consigliera comunale della Svp, che ha 37 anni e due figli piccoli, a marzo ha deciso di andare a vedere con i suoi occhi (assieme a Kurt Hafner, portavoce del comitato) qual è la situazione. «Sono rimasta negativamente sorpresa. La maggior parte dei ragazzi si trova tra il bar Margi, il Nadamas e il Sunrise. E dopo aver constatato che c’era chi non rispettava le regole ho chiamato la polizia, che ha fatto un verbale ad uno dei tre esercenti in questione».

Secondo Johanna Ramoser, in piazza Erbe, c’è chi serve alcol ai ragazzi «anche dopo l’una, un fatto davvero intollerabile, anche perché in questo modo i residenti non riescono ad andare a letto ad un’ora decente. C’è persino chi mette birra e superalcolici sui banchi dove il giorno dopo viene venduta la frutta: è anche una questione di igiene». La Ramoser cita come esempio positivo il «Martini» di Vicolo Erbe: «Lì c’è un cartello, in due lingue, in cui si invitano i clienti a rispettare il riposo notturno degli abitanti. Secondo me l’ideale sarebbe seguire l’esempio di altre città turistiche e piene di studenti come Venezia o Firenze». Per la consigliera Svp servono «pattuglie, a turno, di finanza, carabinieri, polizia e vigili per presidiare la piazza».

I caschi bianchi. «Diciamocelo - sottolina Judith Kofler Peintner - gli streetworker, da soli, servono a poco o nulla. Non hanno il potere di allontanare chi esagera e non capisce, che a una certa ora, non può fare quello che vuole. Io metterei il coprifuoco durante la settimana, con l’esclusione del sabato: i residenti hanno il diritto sacrosanto di dormire».

La stessa situazione si ripete anche davanti al Ca’ de Bezzi, in via Andreas Hofer.

Il costo della security. Per ora hanno aderito dieci fra baristi e ristoratori della zona, ma il numero potrebbe aumentare. «Il costo del progetto è di 25 mila euro - sottolinea Mirco Benetello, vicedirettore di Confesercenti - e servirebbe un aiuto anche dal Comune. Naturalmente bisognerebbe fare tutto anche d’intesa con le forze dell’ordine. Oggi, in ogni caso, sentiremo le ragioni dei residenti. La situazione è tesa».

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