Multe, Equitalia si arrende con 135 turisti stranieri

Il Comune di Terlano: «Paga solamente chi possiede beni in Italia su cui rivalersi» Tra coloro che non pagano anche una società di noleggio auto con 30 infrazioni


di Massimiliano Bona


TERLANO. Se il proprietario di un'auto con targa straniera viene multato ha ottime probabilità di farla franca. Lo si evince dall'ultima delibera della giunta comunale di Terlano, che dopo aver dato mandato ad Equitalia di riscuotere 135 sanzioni arretrate per un importo complessivo di oltre 51 mila euro ha dovuto arrendersi ad una legislazione quantomeno carente e che tratta i cittadini in modo diverso. Equitalia Alto Adige ha comunicato, infatti, con una lettera al Comune guidato da Klaus Runer che i verbali di contestazione senza codice fiscale italiano - per i quali viene richiesta l'iscrizione a ruolo - vengono scartati. «La cartella esattoriale - si legge nella delibera - può essere notificata al proprietario del veicolo residente all'estero qualora il Comune richieda all'Agenzia delle Entrate un Codice fiscale italiano per il proprietario stesso». Ma in caso di mancato pagamento della multa - e questo è il passaggio saliente - non si potrà procedere con l'esecuzione forzata a meno che il proprietario del veicolo residente all'estero possieda beni in Italia. Ebbene, qualcuno dei turisti multati - possedendo dei beni in Italia ha dovuto fare i conti con l'infrazione, ma gli altri 135 l'hanno fatta franca. La giunta comunale avrebbe potuto rivolgersi ad uno studio legale all'estero per far valere i suoi diritti, ma ha scartato l'ipotesi perché il gioco non vale la candela: «I costi per la riscossione degli importi dovuto sarebbero troppo elevati». Pertanto è stata richiesta al commissario del governo l'archiviazione dei verbali di contestazione in questione.

A fare specie, scorrendo l'elenco delle sanzioni che il Comune di Terlano ha pubblicato online con tanto di nome e cognome dei trasgressori, è che ci sono anche molti automobilisti recidivi che avrebbero dovuto pagare conti per migliaia di euro. Richard Rechenmacher, ad esempio, che nella vita affitta automobili ha ricevuto la bellezza di trenta sanzioni, ma al pari di molti suoi colleghi ha preferito non saldare il conto. In realtà nel lungo elenco dei multati ci sono anche molti mezzi intestati a fornitori di vario genere e parecchi privati cittadini, probabilmente più scaltri degli altri, al punto da ignorare per anni l'invito a pagare. Per la cronaca l'importo medio di una sanzione, con tanto di interessi, varia da una quarantina di euro ad oltre cinquecento. Una vera beffa, dunque, per chi la multa l'ha regolarmente pagata. Il problema è che - tra tante leggi - non sembra davvero essercene una in grado di mettere tutti gli automobilisti sullo stesso piano. Anche quando sbagliano.

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