Natale riporta il «sacchetto selvaggio»

Immondizia abbandonata vicino a cassonetti e campane, la Seab si difende: «Non ha funzionato la comunicazione»


di Alan Conti


BOLZANO. I doni, i dolci, le feste in famiglia e...i rifiuti a terra. La tradizione natalizia bolzanina si arricchisce nell’edizione 2014 di un passaggio in più, non richiesto, che in questi giorni sta letteralmente facendo infuriare i cittadini. Al fianco dei bidoncini del residuo e dell’organico, ma anche delle campane, è stato tutto un fiorire di sacchetti appoggiati a terra per impossibilità di trovare spazio all’interno dei cassonetti. Alcuni angoli di città si sono trasformati in scorci di degrado piuttosto evidente. Sui marciapiedi di tutto: dalla carta regalo ai cartoni, passando per i resti di vari cenoni o ricche libagioni. Posto che i primi responsabili sono quelli che abbandonano le proprie immondizie in giro, il dito è stato subito puntato contro la Seab. Specialmente sul web diversi bolzanini si spingevano alle accuse più dure, qualcuno azzardando addirittura uno sciopero delle bollette. Ad aggiungere irritazione a un quadro piuttosto difficile anche la curiosa coincidenza che la gran parte delle segnalazioni riguardasse il quartiere Don Bosco.

È il direttore dei servizi ambientali Seab Francesco Gallina a metterci la faccia per spiegare cosa possa essersi inceppato nel meccanismo natalizio. Qualcosa, infatti, è stato modificato. «Dal 22 dicembre al 3 gennaio la raccolta viene effettuata al mattino e non alla sera. Si tratta di un dettaglio molto importante perchè ha dei riflessi sulla giusta tempistica del conferimento. Evidentemente diversi bolzanini non hanno capito questo aspetto. C’è stato un problema di comunicazione che dovremmo ripensare per il prossimo anno». Oppure si può provare a non toccare il ritmo normale del ritiro della spazzatura. «Le nostre maestranze - continua Gallina - lavorano sempre. Sono in strada tutte le festività dell’anno: da Pasquetta a Ferragosto passando per il Primo Maggio. Ci sembrava corretto e giusto permettere loro di godere almeno questi giorni». D’accordo, ma ci si poteva limitare al 24 e 25 dicembre. «C’è anche un discorso di approfondimento sindacale che andrebbe affrontato. Mi sembra più corretto parlare di catena comunicativa inefficace. Mi sono arrivate delle lettere di bolzanini confusi proprio sui tempi di conferimento». Rimane, dunque, il problema educativo di non abbandonare il sacchetto. «Questo è il vero nodo perchè non è ammissibile che chi trova il bidone pieno decida di lasciare l’immondizia appoggiata per terra anzichè riportarla a casa e attendere di buttarla regolarmente. In moltissimi hanno addirittura lasciato la propria spazzatura con il residuo al fianco delle campane della carta o del cartone. Sono atteggiamenti che dobbiamo cercare di correggere».

Presa per buona la confusione sulla modifica dei tempi di conferimento dalla sera alla mattina va considerato il fatto che molti rifiuti sono stati lasciati anche al fianco della differenziata. Qui non si tratta di criticità organizzative dei cittadini. «Parliamo soprattutto di carta e cartone che abbiamo regolarmente raccolto il giorno di Santo Stefano in quantità incredibili. Sinceramente non credo sia una novità di questo Natale. È sempre stato così: non ricordo una Bolzano completamente linda e in ordine nelle ore successive l’apertura dei doni e i grandi pranzi familiari».

In via Palermo i bidoni dell’organico straboccano e spuntano addirittura dei copertoni, criticità con il residuo in via Sassari, viale Druso davanti a piazza Adriano è un campionario di schifezze e in via Cagliari si impilano intere piramidi di sacchetti. In Centro, guarda un po’, nulla di nulla. «Normale che sia così - chiude Gallina - perchè proprio il Centro storico è l’unico che rimane con la raccolta serale e non mattutina. Una scelta che risponde, chiaramente, a logiche che sono organizzative e tecniche».

Intanto la città si arrabbia.

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