Nazismo: scoperta fossa comune in ospedale psichiatrico austriaco, forse vittime sudtirolesi

Potrebbero esserci anche vittime sudtirolesi tra i resti scoperti nel camposanto della clinica psichiatrica di Hall, nel Tirolo austriaco, dove sono stati rinvenuti più di 200 cadaveri risalenti al 1942-1945



BOLZANO. Potrebbero esserci anche vittime sudtirolesi tra i resti scoperti nel camposanto della clinica psichiatrica di Hall, nel Tirolo austriaco, dove sono stati rinvenuti più di 200 cadaveri di vittime, forse, di un programma nazista di "eutanasia". La scoperta è stata fatta durante i lavori di ristrutturazione dell'ospedale: i cadaveri nella fossa comune sarebbero la testimonianza di una strage compiuta tra il 1942 e il 1945.

Fino a pochi anni fa, infatti, in Alto Adige non v'era una clinica psichiatrica vera e propria ed i malati venivano ricoverati o in una casa di cura di Pergine in Trentino, oppure, appunto a Hall in Tirolo.

In uno studio dell'Università di Innsbruck, dedicato al tema delle 'Sterilizzazioni di massa ed eutanasia nazista', si parla di tremila fra austriaci e sudtirolesi che erano stati segnalati all'autorità per cosiddette ''malattie ereditarie'' tra le quali i nazisti annoveravano anche la follia.

Il periodo delle denunce va dall'annessione dell'Austria per formare la Grande Germania (1938) sino al '45. Il personale sanitario era obbligato dalle norme naziste a denunciare i casi che incontravano.

Se ne occupavano poi i Tribunali per le malattie ereditarie - uno dei quali era attivo ad Innsbruck, capoluogo del Tirolo - che potevano disporre il ricovero coatto.













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