Nel 2012 chiude la ferrovia del BrenneroLe categorie: adeguare le infrastrutture

Le ferrovie austriache Öbb devono affrontare un grosso intervento di risanamento lungo la linea del Brennero nei 32 chilometri che collegano Innsbruck al confine di Stato. Il progetto prevede di cambiare i binari e il sottofondo. I lavori sono destinati a provocare pesanti disagi sia al traffico turistico che al traffico merci. È un quadro drammatico quello che traccia Oswald Lechner, direttore dell’Ire (Camera di commercio). Mercoledì vertice in Provincia


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Chiudere la ferrovia per mesi sarebbe una catastrofe». È un quadro drammatico quello che traccia Oswald Lechner, direttore dell’Ire (Camera di commercio), sulle conseguenze della chiusura tra Innsbruck e Brennero. Mercoledì vertice in Provincia.
L’INTERVENTO. Le ferrovie austriache Öbb devono affrontare un grosso intervento di risanamento lungo la linea del Brennero nei 32 chilometri che collegano Innsbruck al confine di Stato. Il progetto prevede di cambiare i binari e il sottofondo. I lavori sono destinati a provocare pesanti disagi sia al traffico turistico che al traffico merci. «Ma - dice l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann - non ci sono alternative: i lavori dovevano essere fatti già dieci anni fa. L’intervento non è più rinviabile. I danni saranno inevitabili, ma valuteremo assieme alle categorie i diversi scenari e poi si opterà per il male minore».
SOLUZIONI. Nei giorni scorsi il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ha ricevuto la visita dell’amministratore delegato di Öbb, la società che gestisce le ferrovie austriache, Herwig Wildberger, che ha prospettato alla Provincia due possibili soluzioni per il cantiere. La prima prevede una chiusura totale della tratta Innsbruck-Brennero per un periodo di tre mesi nel corso del 2012. La seconda, una chiusura parziale (si viaggerà a binario unico) di due mesi all’anno, ma per cinque anni a partire dal 2011. Nel primo caso il traffico verrà spostato principalmente su gomma: «Questo - teme Lechner, direttore dell’Istituto ricerche economiche - avrà come conseguenza un notevole aumento del traffico merci sull’A22 e le società che effettuano il trasporto merci su rotaia non riusciranno a recuperare le perdite». Nel secondo caso, i disagi saranno prolungati nel tempo, visto che nei periodi di chiusura parziale potrà circolare solo il 50% dei treni (dunque 130-140 convogli al giorno) con precedenza al trasporto persone.
I DANNI. «Ognuna delle due proposte ha pro e contro - commenta Durnwalder - i danni saranno inevitabili, soprattutto per le nostre società di trasporto partecipate Str e Rtc (quelle che effettuano il trasporto di container su rotaia, ndr), ma gli interventi sono necessari e indifferibili». Durnwalder ascolterà ora le categorie interessate prima di comunicare a Öbb il parere della Provincia.
IL VERTICE. Proprio per questo per mercoledì il presidente Durnwalder ha convocato i rappresentanti delle diverse categorie. Obiettivo: valutare pro e contro delle due possibilità. «Noi - spiega Federico Giudiceandrea, vicepresidente di Assoimprenditori - stiamo facendo un sondaggio tra i nostri associati da portare all’incontro con il presidente Durnwalder. Inoltre, è in corso una valutazione dei dati attuali del trasporto merci su rotaia attraverso il Brennero. Si fanno simulazioni su quelle che sarebbero le conseguenze della chiusura totale della linea per tre mesi e di quella parziale, due mesi all’anno ma per cinque anni. La situazione è molto complessa ed esige un’attenta valutazione di tutte le implicazioni».

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