Nidi: mancano iscrizioni Posti di lavoro a rischio

Chi abita in Centro si rifiuta di mettere i figli a Don Bosco e in zona Europa Manzardo: «In bilico una sezione tra via Milano, via Alessandria e via Genova»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Allo stato attuale delle cose non siamo in grado di garantire lo stesso numero di sezioni e lo stesso numero di posti di lavoro dello scorso anno nei nidi e nelle microstrutture che si occupano di bambini nella fascia d’età da 0 a 3 anni»: a dirlo, con la consueta schiettezza, è stata ieri Licia Manzardo, direttrice dell'ufficio servizi alla famiglia di Assb e figura di riferimento nel settore della prima infanzia a Bolzano. Rispetto allo scorso anno, complice anche il rincaro delle tariffe, un numero non trascurabile di famiglie - siamo nell’ordine di alcune decine - ha deciso di non iscrivere i propri figli. Qualcuno, probabilmente, si affiderà a nonni e zii, mentre in altri casi sarà uno dei due genitori a rinunciare al posto di lavoro o a chiedere il part-time. Rispetto al recente passato, però, si sta registrando un fenomeno nuovo. «In questo momento - prosegue la Manzardo - il trend delle iscrizioni non è uniforme in tutta la città. Abbiamo posti disponibili nelle strutture di via Milano, via Alessandria e via Genova, mentre invece abbiamo una lista d’attesa per le strutture del Centro. In viale Venezia, ad esempio, il numero delle richieste è superiore all’offerta. A Casanova e Firmian, invece, più o meno i conti tornano».

La Manzardo e le sue collaboratrici in questo periodo stanno cercando di dirottare gli iscritti della zona Centro nei quartieri periferici. In particolare a Don Bosco e Novacella. Ma il «feedback» non è positivo. «Stiamo cercando - conferma la Manzardo - di redistribuire i ragazzini, nei limiti del possibile, ma non possiamo certo obbligare una famiglia che vive in Centro e portare i bambini in zona Europa».

Per avere il quadro definitivo bisognerà attendere almeno fino al 30 giugno. Ovviamente il numero degli iscritti sarà determinante per la formazione delle sezioni ma anche per stabilire la pianta organica. In questo momento il Comune ha diversi dipendenti a tempo determinato, il cui contratto scadrà alla fine di agosto. Si tratta prevalentemente di educatrici, ma non solo.

«Per ora non possiamo - sottolinea Manzardo - fornire garanzie in tal senso. Ci siamo dati tempo ancora alcune settimane per poi tirare le somme».

L’offerta in città è piuttosto ampia e gli standard qualitativamente sono buoni: ci sono 542 posti nei nidi più 165 nelle microstrutture che vengono gestiti, per conto di Assb, da Casa Bimbo, Coccinella e Baby Coop. «Ribadisco - conclude la Manzardo - che non stiamo parlando di eventuali chiusure di singole strutture, ma solo di sezioni». Certo, se le iscrizioni aumentassero proprio in dirittura d’arrivo il problema sarebbe risolto. Per buona pace anche del personale.

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