«No alla strada nel parco», gli ambientalisti insorgono

Gli agricoltori vorrebbero realizzarla in Val Sopranes per collegare le malghe Ortner (protezionisti): «Siamo nel Gruppo di Tessa, un paradiso naturale»


di Simone Facchini


TIROLO/MERANO. Montagne e automobili, vette alpine e traffico veicolare: la discussione è all'ordine del giorno e sta per nutrirsi di un nuovo argomento. Nel caso, non si tratta tanto di dibattere se e come regolamentare (o non farlo) i flussi sui passi più frequentati, quanto di valutare l'opportunità di costruire una nuova strada che porterebbe ad alta quota in val Sopranes, là dove oggi si giunge solo a piedi. Si parla di una valletta laterale che sale dall'imbocco della val Passiria nel cuore del parco naturale del Tessa, dove scorre il rio Finele, alle spalle della cima Muta. Da una parte si sono coagulati gli interessi di una cooperativa, la "Alminteressentschaft Sprons", che riunisce una sessantina di soci che vedono benefici per le attività delle malghe, dall'altra vi è il muro di contrarietà alzato dai protezionisti dell'Heimatschutzverein Meran; in mezzo il consiglio comunale di Tirolo, sotto cui ricade la competenza territoriale, chiamato a esprimersi a fine agosto. Il gruppo di interesse preme per un tracciato percorribile dagli autoveicoli fino al rifugio dei Becchi ("Bockerhütte"), a 1.700 metri di quota, oppure alla vicina "Untere Alm".

Il no dei protezionisti meranesi è categorico e manifesta vari motivi. In primo luogo, c'è l'aspetto economico. "I lavori per realizzare l'opera - afferma il presidente Johannes Ortner - costerebbe un milione di euro, la metà dei quali sarebbero coperti da soldi pubblici. Ma esiste davvero un interesse pubblico per una strada che collegherebbe delle malghe? Noi pensiamo di no". A prescindere dalle singole opinioni, è comunque una domanda da porsi. Alle ragioni dei soldi, poi, si aggregano quelle ambientali e di salvaguardia di un turismo sostenibile: "La zona che sarebbe interessata dalla strada - continua Ortner - si immerge nel parco del Tessa, un paradiso naturale dove si trovano un gruppo di laghi alpini, un luogo di culto preistorico e rocce con coppelle, cascate e ruscelli. Inoltre da più di cent'anni la città di Merano si approvvigiona d'acqua potabile proprio da Sopranes: la decisione non è dunque di competenza esclusiva del Comune di Tirolo". In nome degli ambientalisti "e di tanti cittadini del Burgraviato", l'Heimatschutzverein chiede alla cooperativa di desistere dal suo intento: «Un progetto di questo tipo al giorno d'oggi è inattuale e inutile, tanto dal punto di vista economico quanto dalla prospettiva ecologica e pure sociale».













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