Amarcord

«Noi che facevamo le vasche»: il gruppo social tra rock e nostalgia

Fondato da Carlo Alberto Zanella, è un contenitore di musica e ricordi: così diverso dal "solito facebook"



BOLZANO. Che Facebook sia un calderone infinito di parole e immagini, una fucina di idee ma anche un abisso di stupidaggini, uno strumento di contatto sociale quando non degenera nello stalking, si sa.

Ognuno potrebbe segnalare il meglio e il peggio delle proprie esperienze di navigazione in questo variegato universo cibernetico, perché ci sono comunque alcune iniziative che meritano una segnalazione, proprio per la loro potenzialità di condivisione di ricordi, di arricchimento reciproco, di scambio di emozioni.

Ad esempio, il gruppo creato da Carlo Alberto Zanella, da poco presidente del Cai Alto Adige, grande appassionato di montagna ma anche di musica rock, si chiama “Noi che facevamo le Vasche in Via Museo”.

Zanella lo ha inaugurato quasi quattro anni or sono senza ambizioni, ma ora è diventato un contenitore numeroso e molto attivo: oltre 700 gli iscritti, che postano video di artisti che impazzavano negli anni Sessanta e Settanta, quando appunto le cosiddette Vasche in Via Museo erano il “must” dei giovani bolzanini.

Nel pomeriggio, preferibilmente all’imbrunire, la via diventava l’irrinunciabile struscio di centinaia e centinaia di giovani studenti delle superiori. Avanti e indietro, dall’incrocio con Via Cassa di Risparmio fino in Piazza delle Erbe, magari con un’incursione al Bar Domino per una partita a biliardo oppure con un prolungamento fino ai due negozi di dischi dove si potevano ascoltare i nuovi vinili nelle cabine messe a disposizione da Electronia e Mohr, entrambi sotto i Portici.

Perché soprattutto di musica, si parlava in quelle interminabili passeggiate collettive. Zanella amministra il gruppo mettendo in campo qualche video d’annata e qualche commento che viene subito condiviso da nostalgici frequentatori delle Vasche: «Ho accumulato nel pc oltre ottomila canzoni, e mi piace tirare fuori qualche chicca. Gli iscritti commentano e aggiungono idee, condividono ricordi».

Gli ultimi “arrivi” sono: i Bee Gees con un raro “Massachusetts” in acustico, due chicche italiane del 1967, ovvero Gianni Pettenati con “Bandiera gialla” e Antoine con “Pietre”.

Sulla pagina, nel riquadro Informazioni c’è un messaggio chiaro. Dice: «Sarebbe bello un giorno incontrarsi tutti in via Museo». Il rischio è quello di non riconoscersi, ma la comune passione per la musica può far superare l’ostacolo. Zanella ha anche un’altra idea: «L’obiettivo, quando sarà possibile, è quello di organizzare una bella festa-amarcord affidando la scelta musicale allo storico Dj Gastaldo». F.Z.

 













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