«Noi contro le lobby» Così Sel sfida Spagnolli

La lista guidata da Margheri: «La rottura è stata provocata dal sindaco» L’obiettivo è arrivare al ballottaggio con Cecilia Stefanelli: vogliamo governare


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Gli ecosociali sono i «cattivi» che hanno provocato la rottura con il sindaco Luigi Spagnolli? Colpa della loro intransigenza da «signor no», se alle comunali correranno fuori dalla coalizione del sindaco Luigi Spagnolli? «Se essersi opposti a consegnare le chiavi della città a Palazzo Widmann e a certi studi professionali significa essere cattivi, allora siamo cattivi», risponde Guido Margheri, capolista di Sel alle elezioni comunali. Ieri mattina presentazione della lista con la candidata sindaco Cecilia Stefanelli, sostenuta anche da Verdi e «A sinistra per Bolzano». Appuntamento sulla terrazza dello Spizzico, con sguardo su Museo civico e museo di Ötzi, «simbolo di un polo museale che non si è realizzato». I candidati sono 31, con 12 donne, la testa di lista è composta da Margheri (presidente del consiglio comunale, impiegato Sad), Loredana Motta (insegnante) e Lorenzo Sola, ex segretario Cgil, ora in servizio al Caaf del sindacato. Nella lista insegnanti, sindacalisti, operai («in Italia ne esistono ancora 9 milioni»), impiegati, studenti e, in trasferta da Trento, lo storico Vincenzo Calì, che sprona «Bolzano deve aspirare al ruolo di capitale alpina e credere nella propria caratteristica di laboratorio della convivenza. Se Langer, modello più che attuale, lo avesse immaginato...». Con Spagnolli e il resto della coalizione la rottura si è consumata sulla fusione Sel-Aew, sul progetto Benko e sullo spostamento politico verso il centro. «Ma siamo forza di governo e lo rivendichiamo. Vogliamo tornare ad esserlo e lo siamo stati. Altro che cattivi...», sottolinea Margheri, «Se non fosse stato per le nostre proteste, sarebbe passato sotto silenzio l’accordo sulla finanza locale che avrebbe comportato tagli per 8-12 milioni all’anno al Comune. Ora ne perderemo “solo” quattro. Abbiamo lavorato in questi anni per tutelare i servizi pubblici, difendere il patrimonio di Aew, storicizzare il Monumento alla vittoria». L’obiettivo è portare Cecilia Stefanelli al ballottaggio contro Spagnolli. L’appello di Sel è ai delusi e agli stessi elettori del Pd: «Il voto a noi significa agganciare la città a una visione progressista, non consegnare le chiavi della città ai professionisti, alla Provincia». Queste le ragioni del sostegno a Cecilia Stefanelli, elenca Margheri: «Lavora come ispettrice del lavoro, vigilando contro l’affermazione di logiche solo mercantili, è impegnata nelle associazioni, nel movimento delle donne, è una ecologista. La concretezza del suo agire rappresenta la nostra lista». Cecilia Stefanelli spiega: «Vogliamo arrivare al ballottaggio per dare alla giunta Spagnolli il segnale che la nostra presenza conta, con la sua visione della città». Loredana Motta punta al rilancio delle circoscrizioni («orecchie del Comune tra i cittadini») e lamenta da componente del Cda della Fondazione Teatro l’operazione di regionalizzazione dell’attività artistica. «BolzanoDanza quest’anno si farà. L’anno prossimo il centro Santa Chiara sarà ancora interessato a organizzare il festival?». Sola insiste sul ruolo del capoluogo, che «non emerge nell’accordo tra Spagnolli e la Svp». Il voto a Sel e a Cecilia Stefanelli, riassumono, è un voto «per i diritti dei più deboli, i diritti civili, la parità di genere, la convivenza, la potestà del Comune sul territorio, la fissazione di paletti per uno sviluppo equilibrato e sostenibile». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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