«Non prendo lezioni da Mafia Capitale»

Schullian (Svp): «Altro che speciali privilegiate, all’Italia serve una rivoluzione morale. A Roma fatti allucinanti»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Manfred Schullian, avvocato, è deputato della Svp alla prima legislatura. In questa veste viene chiamato in causa da Florian Kronbichler, deputato di Sel-Verdi, che contesta alla delegazione parlamentare della Svp uno stile «prendi i soldi e scappa» nei rapporti con lo Stato. «La Svp chiede troppo e così rovina la credibilità delle nostre rivendicazioni autonomiste», accusa Kronbichler. Così Schullian su autonomia, riforme e «mafia Capitale».

Secondo Kronbichler la Svp deve aggiornare il proprio modo di stare a Roma: le trattative riservate e le richieste esagerate diventano controproducenti.

«Kronbichler parla con la prospettiva di chi è all’opposizione. Le trattative si fanno con la maggioranza e fuori dall’aula. Non è questione di segretezza, ma di ristabilire un rapporto equo tra autonomia e Stato».

Ma non state valutando se adeguare il vostro stile politico in un Paese in piena crisi?

«Il problema c’è. La soluzione non è abbassare il livello. Al contrario, le eccellenze devono trainare. Bene fa il presidente provinciale Arno Kompatscher a rafforzare la rete con altre regioni, dentro e oltre i confini, per sviluppare l’Europa delle regioni».

Altra critica: la Svp conserva misure antidemocratiche, come il vincolo di 4 anni di residenza prima del diritto di voto, ormai ingiustificate. Nella revisione dello Statuto dovranno entrare temi come il diritto di voto e la proporzionale?

«Si può discutere di tutto. La nostra autonomia è giustificata storicamente, ovvio, ma ha anche a che fare con il senso di una collettività e di un territorio».

Italiani compresi?

«Logico».

«Autonomia uguale privilegi»: come reagisce quando i colleghi di altre regioni le muovono queste accuse?

«Reagisco con altre battute».

Ad esempio?

«Che questo Stato non ha bisogno di riforme, ma di un popolo diverso. L’Italia ha un enorme problema culturale. La mancanza di senso della responsabilità, di onestà politica sono la nostra emergenza. Quello che sta succedendo a Roma è enorme».

Autonomia privilegiata versus Mafia capitale?

«Mi sono divorato il film Romanzo criminale e tutta la serie. Un affresco incredibile della Banda della Magliana. E adesso mi ritrovo sui giornali il Nero, cioè Massimo Carminati, sospettato di essere uno dei burattinai di Roma».

E i politici di tutti gli schieramenti cadono dalle nuvole.

«Dalle nuvole costruite con le mazzette. Il sistema è marcio. Non farei cambio volentieri con Renzi, ma lo ridico: serve una rivoluzione. I grillini ci hanno provato e gli elettori li hanno votati per dire proprio questo, che c’è voglia di un cambiamento radicale. Non sarà il M5S a compierlo».

Una delle riforme, la revisione costituzionale, la state discutendo proprio ora alla Camera: alla Svp non piace.

«Non può piacere questo ritorno al centralismo. Come autonomia speciale potremo contare sulla clausola di salvaguardia, ma la riforma ha molti punti che non mi convincono. L’attuale costituzione è un testo bellissimo, ineccepibile. Quando la si modifica, ormai lo si fa per peggiorarla, non per migliorarla. Da avvocato, sull’aspetto strutturale della riforma mi attendo una pioggia di ricorsi. Viene cancellato il bicameralismo perfetto, ma restano a mio avviso ampi margini di incertezza sulle competenze tra la Camera e il nuovo Senato».

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