Nuova giunta, le due «Leghe» ai ferri corti 

Veleni nelle anime del Carroccio, e Maturi debutta al tavolo. La Svp si fa avanti con la norma sulla toponomastica


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La guerra dentro la Lega è ufficiale, finita sotto gli occhi di tutti. La domanda è: fino a quale punto si spingerà? Come trapelato l’altra sera, il deputato Filippo Maturi è entrato a sorpresa nel gruppo delle trattative tra Lega e Svp, che da ieri lavora sui temi dell’autonomia e dovrà compilare il programma di giunta. Ieri mattina Maturi è arrivato in consiglio provinciale e si è insediato al tavolo. Tre ore di riunione con la Svp e aggiornamento a questa mattina. E sui temi, si torna a parlare di nuove competenze e di toponomastica, con la norma di attuazione bloccata in Commissione dei Sei. La Lega ha preso tempo fino a oggi. Sulla toponomastica in campagna elettorale i leghisti si erano appellati al bilinguismo previsto dallo Statuto. Politicamente difficile fare un passo indietro.

LA MOSSA A SORPRESA. La versione ufficiale è che Maturi sia stato invitato nel gruppo tematico dal commissario Massimo Bessone, «perché è utile avere il raccordo con il lavoro a Roma». In realtà la presenza di Maturi è stata chiesta dai vertici del partito, probabilmente da Roberto Calderoli. Dentro Maturi dunque e fuori Luigi Nevola, il consigliere comunale chiamato da Bessone insieme all’avvocato Angelo Polo per completare la delegazione con Bessone stesso, Giuliano Vettorato, Rita Mattei e Carlo Vettori. Ieri visi tesi e nessun commento sulla vicenda se non poche parole. «Sono contento che potremo contare su Maturi al tavolo, visto che affronteremo anche i temi dei rapporti con Roma», così Bessone. E Maturi: «Bessone mi ha chiamato ieri sera (giovedì, ndr). È importante il raccordo con Roma, dove opero tutte le settimane». L’asse corre da Maturi a Vettorato con buoni appoggi a Milano, come si è visto. Ma Bessone conta sul buon rapporto costruito con la Svp.

Come alla vigilia delle elezioni, la battaglia nella Lega prevede una buona dose di veleni messi in circolazione nei confronti degli avversari. Definito il programma, Lega e Svp inizieranno a discutere di deleghe e, ancora dopo, dei nomi degli assessori. Qui potrebbe arrivare l’escalation vera e propria nella Lega per il posto in giunta. Bessone come primo degli eletti difenderà fino all’ultimo le proprie prerogative di assessore in pectore. La Svp punta su Bessone con Rita Mattei. Bisognerà capire fino a quale punto si spingerà la sponsorizzazione di Milano e Maturi a favore di Vettorato.

Non è solo una guerra personale. Lo scontro nella Lega riguarda il progetto politico. Bessone, d’accordo con Milano, ha portato alle elezioni provinciali la Lega in solitaria, rifiutando l’alleanza con gli altri partiti del centrodestra. Vettorato è invece uno dei simboli del «modello Laives», in cui era assessore: l’alleanza di Svp con Lega, centrodestra, e M5S. Sullo sfondo c’è Christian Bianchi come possibile candidato sindaco di Bolzano nel 2020. «A Bolzano sono stato il leghista più votato», commentava Vettori nei giorni scorsi, «Difficile scavalcarmi nella scelta del candidato sindaco».

LE TRATTATIVE. Tavolo affollato ieri, rispetto agli altri gruppi tematici. Per la Svp Arno Kompatscher, Philipp Achammer, Angelika Wiedmer, Karl Zeller, Meinhard Durnwalder e Waltraud Deeg. Oltre alla stesura del programma, sulla base dei documenti degli altri tavoli, devono occuparsi di autonomia, Europa, Euregio, rapporti con Roma, Regione, amministrazione, finanze e sicurezza. La Svp ha presentato alla Lega le proprie proposte per il programma, dalle nuove competenze e norme di attuazione al finanziamento della Rai. L’elenco delle competenze è ereditato dalla scorsa legislatura e potrebbero aggiungersi novità collegate alle trattative sull’autonomia tra governo e regioni. «Sull’autonomia non c’è discussione», dicono i leghisti. Quanto alla toponomastica, la Svp intende incassare la norma di attuazione bloccata dal rifiuto di Roberto Bizzo e trasversalmente contestata nel mondo italiano. Il gruppo della Lega si è poi riunito per decidere come rispondere oggi alla Svp. Sul preambolo dei valori, dall’Europa all’antidiscriminazione, la Lega chiede integrazioni.

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