Nuova seggiovia a sei posti e un’altra pista sotto la Roda

Costerà 7 milioni di euro. Salirà nel bosco dalla malga Moser alla baita Masaré Verrà smantellato lo skilift Franzin. Nuovo sovrappasso in cemento armato


di Davide Pasquali


CAREZZA. Si chiamerà Roda de Vaél, l’antico nome ladino della celebre Parete Rossa del Catinaccio. Niente italiano, niente tedesco, così non si scontenterà nessuno. Un solo nome, facile da ricordare perché molto famoso. Sono le esigenze del marketing turistico, che aborrisce l’eccessiva complessità linguistica. Stiamo parlando di un nuovo impianto di risalita dalla malga Moser alla baita Masaré, con annessa nuova pista nel bosco, che sorpasserà la provinciale da Costalunga al passo Nigra grazie a un nuovo sovrappasso in cemento armato. L’intera operazione costerà ben sette milioni di euro e verrà realizzata nel corso di quest’estate.

Siamo ai piedi del Catinaccio, sotto al rifugio Paolina. Dove un tempo girava lo skilift del Masaré, poi smantellato. Un impianto obsoleto, ritenuto inutile e lontano anni luce dalle esigenze di rapidità e comodità degli odierni sciatori e snowboarder. Come obsoleto era il Franzin, l’eterno skilift anni Settanta, in salita da malga Moser alla base della pista Rosengarten. Non era più all’altezza della situazione, specie per la società gestrice: portata scarsa, ergo entrate scarse, dato che il consorzio Dolomiti Superski paga un tot a passaggio.

E allora, «visto che dobbiamo crescere se vogliamo stare in piedi», dopo aver rinnovato la seggiovia Tschein nell’estate 2014, quest’estate si metterà mano anche a questo comparto delle piste di proprietà della Latemar Carezza Srl di Georg Eisath. Si rimuoverà così una sorta di tappo, che impediva un passaggio veloce e godibile dalla zona del Paolina a quella del Coronelle e viceversa. Basta con skilift e piste lente: in futuro si scenderà e, soprattutto, si risalirà assai più in fretta. E stando comodamente seduti.

Come illustra il direttore della Latemar Carezza srl, il commercialista bolzanino Paul Jakomet, il nuovo impianto sarà una seggiovia esaposto senza carenatura, ad ammorsamento automatico, esattamente identica a quella realizzata per la pista Tschein. Mentre il vecchio skilift Franzin partiva davanti alla malga Moser, la stazione a valle della seggiovia si troverà sul retro della malga stessa, all’altezza della stazione a valle del mini skilift che conduce alla pista Tschein. La nuova stazione a monte si troverà invece poco sopra la stazione superiore dello skilift Rosengarten (non di proprietà della Latemar Carezza, bensì di una privata), poco discosto dalla baita Masaré.

Entrerà in servizio esclusivamente in inverno. Ogni veicolo avrà sei posti. La portata iniziale sarà di 1.600 persone all’ora, aumentabili fino a 2.000. La velocità di esercizio sarà di 5 metri al secondo. L’equidistanza minima fra i veicoli sarà di 67,50 metri. L’intervallo di tempo tra i veicoli sarà di 13,50 secondi, riducibile fino a 10,80. In tutto, saranno in esercizio da un minimo di 59 a un massimo di 73 veicoli. La stazione a valle si trova a 1.580 metri di altitudine, quella a monte sta a 1.951 metri. L’impianto sarà lungo 1.818,75 metri e supererà un dislivello di 369,50 metri, con una pendenza media del 19,83%. In totale verranno posizionati 16 piloni di sostegno. Il tempo di percorrenza sarà di 6 minuti e 13 secondi con azionamento principale, ossia col motore elettrico in corrente alternata da 314 kW a regime e di 451 kW in accelerazione. In caso di necessità, ossia con azionamento di recupero basato sul motore diesel di emergenza, il tempo di percorrenza salirà a 31 minuti e tre secondi. Il vento massimo di esercizio sarà di 70 chilometri orari.

Andando oltre: per portate da 1.600 a 2.000 persone l’ora, la legge provinciale prevede una superficie di pista maggiore di quella attuale del Franzin. Altrimenti, in pista mancherebbe lo spazio per farci sciare tutti. Per questo verrà creata una nuova pista a nord, che scenderà prima per i prati a destra del Rosengarten (scendendo), poi per bosco fino allo Schwarze Lacke, il pianoro a metà della pista Franzin. Per superare la strada del Nigra, si realizzerà un sovrapasso che, a detta di Jakomet, sarà ben mimetizzato e poco visibile, perché costruito in un tratto di strada in curva, nascosto dal bosco. Bosco che la Forestale ha giudicato non di pregio, per cui si è ricevuta l’autorizzazione ad abbattere.

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