Nuove farmacie, in ginocchio le Comunali. Sciopero revocato

Federfarma: le liberalizzazoni colpiranno anche il pubblico. Per ora sciopero revocato


Davide Pasquali


BOLZANO. Domani, per la prima volta in assoluto, le farmacie altoatesine non avrebbero dovuto alzare le serrande. Novanta esercizi privati sarebbero dovuti rimanere chiusi tutto il giorno; i titolari avevano deciso di aderire allo sciopero nazional contro le liberalizzazioni di settore volute da Monti. In Alto Adige, sarebbero rimaste aperte soltanto 23 farmacie, quelle di turno, oltre alle Comunali, che sono sei, tutte a Bolzano. Lo sciopero è però stato revocato in extremis ieri in tarda serata, in attesa di un incontro col ministro, che si terrà mercoledì. La minaccia dello sciopero però rimane tutta. Anche perché, come spiega Federfarma provinciale, le liberalizzazioni sono destinate a creare disagi a tutti, non soltanto ai privati: in Alto Adige potrebbero arrivare 40 nuove licenze, 10 di queste solo su Bolzano. Licenze sulle quali il Comune perdererebbe il diritto di prelazione esistente in passato. I rischi sarebbero almeno due: le Comunali potrebbero perdere clienti vista l'apertura di nuovi esercizi, magari nelle loro vicinanze, ma il municipio potrebbe perdere anche parte degli stessi farmacisti, i quali potrebbero decidere di mettersi in proprio. Per il municipio, insomma, oltre al danno la beffa. Perché se c'è una figura professionale difficile da reperire in provincia, sono i farmacisti bilingui. E i professionisti al servizio delle Comunali sono tutti bilingui, in quanto dipendenti pubblici. Se se ne andassero, occorrerebbe sostituirli e sarebbe tutt'altro che semplice. Per il momento l'assessore comunale preposto, Mauro Randi, è cauto: «Prima di preoccuparsi o pensare alle possibili contromisure bisogna capire esattamente i termini della questione, cioè cosa può succedere concretamente». Intanto, per rassicurare, annuncia la prossima apertura della farmacia di Firmian e novità in arrivo anche sui Piani. «Per quanto riguarda Firmian, la nuova farmacia sarà aperta ad agosto, massimo ai primi di settembre. Al momento ci stiamo occupando degli arredi, mentre il personale sarà lo stesso della farmacia di via Perathoner: verrà trasferito nel nuovo rione». Per quanto riguarda invece l'attesa apertura di una farmacia ai Piani, Randi precisa: «La Provincia dovrebbe concederci l'autorizzazione tra febbraio e marzo. Una volta ottenuto il via libera, potremo far partire l'iter per reperire la struttura e aprire». Tornando al rischio che le liberalizzazioni possano andare ad incidere anche sulle Comunali, «è concreto», come chiarisce il presidente altoatesino di Federfarma, Luca Collareta. Nei concorsi ordinari per nuove farmacie, «in passato il municipio poteva esercitare il diritto di prelazione. Su dieci farmacie, il diritto si poteva esercitare in cinque casi. Il governo Monti però ha fatto decadere questo diritto di precedenza». Ergo, rischio di cannibalizzazione del mercato da parte dei privati. Le stesse Comunali potrebbero diminuire le loro entrate a causa di concorrenti privati aggressivi. Con le liberalizzazioni, spiega oltre Collareta attaccando il decreto Monti, le singole strutture farmaceutiche si troverebbero a operare su mercati sempre più piccoli. «Questo determinerebbe un inasprimento della concorrenza, ma non necessariamente un miglioramento dell'offerta per i pazienti». Inoltre, la liberalizzazione potrebbe causare il trasferimento di alcune strutture farmaceutiche dalle periferie al centro urbano, poiché qui il bacino di utenza risulterebbe più vasto. «Un risvolto fatale per l'Alto Adige». E una ulteriore concorrenza anche per le Comunali.













Altre notizie

Attualità