Nuovi assunti nella scuola La Cgil: ne servono ancora

Il sindacalista Stefano Fidenti: «Operazione di turn over per i pensionamenti» Ma nel frattempo le classi crescono. «Mancano almeno altre trenta cattedre»


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Le centosette assunzioni in ruolo nella scuola italiana non aumentano di una virgola l’organico complessivo del comparto. Questa è la lettura del sindacato del recente decreto di immissione in ruolo degli insegnanti di scuole elementari, medie e superiori. «Si è trattato di una normale operazione di ricambio dopo le uscite per pensionamenti o trasferimenti di alcuni insegnanti fuori dalla provincia», spiega il sindacalista della Cgil Stefano Fidenti.

Operazione effettuata dall’intendenza scolastica nei tempi e nei modi dovuti, e rispettando le indicazioni ricevute dai sindacati in sede di calcolo delle posizioni Dops, vale a dire l’organico supplementare, che nelle scuole elementari in principio doveva essere effettuato secondo un’aliquota del 30% mentre alla fine è stato conformato allo standard del 40%. «È stata un’operazione nella norma, in passato ci sono state ondate di maggiore portata, causate da altrettando grandi ondate di pensionamenti». Il problema principale, però, secondo Fidenti, non è stato risolto.

«Sapevamo già, perché lo avevamo constatato in sede di definizione dell’organico, che anche per il prossimo anno scolastico il numero complessivo di insegnanti in dotazione alla scuola italiana rimarrà lo stesso, e dai dati pubblicati è arrivata la conferma».

Lo stesso dell’anno precedente, ma anche degli altri quattro. «La Provincia purtroppo non vuole ascoltare le nostre richieste, e nel frattempo sta limando finché è possibile, su alcune classi di insegnamento». Il conto è presto fatto, gli studenti seduti al banco, negli ultimi cinque anni, sono aumentati di circa mille unità, e nel frattempo il numero dei professori è rimasto sempre lo stesso, questo significa che le classi crescono invece di formare nuove sezioni. «Non solo, sta già avvenendo che là dove si può fare a meno di un’insegnante di ruolo, si chiama personale tramite agenzia: come succede per alcune sezioni delle scuole primaria per l’insegnamento dell’inglese, che non ha un’insegnante fissa».

E un problema simile esiste anche per il personale tecnico-pratico, cioè gli assistenti di laboratorio che seguono le classi durante gli esercizi tecnici. «Sono sempre meno, e questo inizia a causare situazioni spiacevoli». La coperta è sempre corta, insomma, e intanto ci sono code di centinaia di precari in attesa di essere stabilizzati, alcuni di lungo corso con molti anni di supplenza sul curriculum.

«Vorremo che l’intendenza e la Provincia agisse con più coraggio nella determinazione del personale Dops - afferma il sindacalista - questa richezza, che in altre regioni non esiste, dovremmo sfruttarla pienamente, con dei piccoli accorgimenti sulle regole, che andrebbero cambiate in alcuni punti, come per le classi di concorso di dimensioni ridotte, che con l’attuale sistema rendono praticamente impossibile l’ingresso in ruolo per chi ha già molti anni di esperienza di supplenze alle spalle».

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