Nuovo Druso, approvato il progetto

Via libera di Provincia e Comune: resterà in piedi solo la facciata storica. Giù la tribuna Zanvettor, a nuovo la Canazza


di Davide Pasquali


BOLZANO. La facciata storica anni Trenta, posta sotto tutela, verrà mantenuta, ma sarà inglobata in un elegante edificio, più lungo e assai più profondo dell’originale. La tribuna Zanvettor, verso viale Trieste, verrà abbattuta e ricostruita in stile inglese, ossia con posti a sedere giù giù fino in campo. La Canazza verrà risanata e ampliata. Nuovo terreno di gioco, nuova illuminazione, nuovi spogliatoi, nuove sale vip per guardare dall’alto la partita mentre si mangia seduti al ristorante. Si passerà dagli attuali 3.100 posti a sedere a ben 5.400. Tutti coperti. Con possibilità di noleggiare due ulteriori tribune laterali, mobili o fisse, salendo così a 10 mila spettatori in caso si passi dalla Lega Pro alla serie B. Sarà il nuovo stadio Druso. Costerà circa 14 milioni di euro (10 li metterà la Provincia, 4 il Comune). Il progetto preliminare è appena stato approvato da Comune e Provincia. Cantiere al via nell’autunno 2017, dopo l’elaborazione dei progetti definitivo ed esecutivo, più il relativo bando di gara edile. I lavori dureranno un anno oppure due a seconda che le squadre (Alto Adige e Virtus Bolzano) trovino o meno il modo di giocare altrove durante la demo-ricostruzione: Laives, Merano...

Il progetto. È stato elaborato dal raggruppamento temporaneo di imprese costituito da: architetto Ralf Dejaco/Ingenieurteam Bergmeister Gmbh e Gmp International Gmbh. Passato al vaglio del commissario Penta, è stato appena approvato anche dal comitato tecnico provinciale, dopo il via libera della sovrintendenza ai beni culturali e architettonici. Spiega l’architetto Sergio Berantelli, direttore dell’ufficio manutenzione impianti sportivi del Comune: «Il concetto è rinnovare e mettere a norma mantenendo la facciata originale, ma ampliandola».

Le tribune. La Zanvettor, sul lato viale Trieste, verrà completamente demolita e ricostruita, ampliandola in lunghezza e in profondità, ossia verso il campo di gioco. Le nuove dimensioni dello stesso campo, che verrà rifatto ex novo per metterlo in regola, fasce di sicurezza comprese, prevede l’eliminazione completa della pista di atletica. La tribuna Canazza invece, sul lato fiume Isarco, verrà mantenuta. Pur non essendo posta sotto tutela ha un suo pregio architettonico (le onde in cemento armato con la storica curvatura del tetto in stile nerviano). Verrà solo rinforzata dal punto di vista statico, per uniformarsi alle modifiche della normativa sui sovraccarichi da neve.

Nuovi corpi di fabbrica. Entrambe le tribune verranno ampliate, a destra e a sinistra, da nuovi corpi di fabbrica. Verso viale Trieste, i due ampliamenti laterali della tribuna conterranno le scale e gli ascensori per raggiungere gli spalti. Sulla tribuna Canazza, invece, i corpi laterali conterranno due spogliatoi, da usarsi da parte delle squadre minori o in caso di triangolari. Gli spogliatoi veri e propri, uno a destra e uno a sinistra dell’entrata storica, saranno a piano terra, dove verranno posizionati anche uffici di questura e security, sale briefing per la sicurezza, asilo nido (Elki) per lasciar i bimbi durante la partita, sale antidoping e area stampa.

I piani. Il primo piano dell’ala Zanvettor sarà per così dire a cielo aperto, cioè con un ampio corridoio con vista sul piazzale del parcheggio. Servizi igienici a profusione, ristori, accessi alle tribune. Al secondo piano, zona business: un salone centrale con tavoloni da pranzo per comitive e una quantità di monitor; ai lati, salette vip per gli sponsor, che le noleggeranno annualmente allo scopo di invitare i loro ospiti a guardare la partita intanto che si mangia, seduti al tavolo davanti alla vetrata, serviti dal catering. Per questi ospiti, sarà possibile uscire all’aperto, accedendo alle ultime file in alto delle tribune.

Business. Non si tratta, come fa notare Berantelli, di un di più. È una necessità, evidenziata da numerosi sopralluoghi effettuati a impianti in Italia e Germania. Il nuovo Druso, infatti, sarà affidato in gestione a privati, che dovranno essere in grado di mantenerlo. E per incassare abbastanza, le sole partite non sono più sufficienti. Serve il contorno: area gadget all’entrata, ristori, bar e quant’altro. Lo dicono le statistiche: se in passato, fra partita e intervallo, si passavano allo stadio un paio di ore o poco più, ora la permanenza media è di quattro ore. E la struttura dev’essere utilizzata pure in settimana: convegni, eventi, cene aziendali, corsi.

Le regole della questura. Un aspetto saliente del nuovo impianto riguarda la sicurezza. Il progetto, oltre alle esigenze tecniche, ossia meramente costruttive, deve sottostare pure ai dettami della Fgci e della questura. Nel primo caso, più che le dimensioni o la qualità del campo o delle tribune, sono stati richiesti spazi adeguati per posizionare i cartelloni pubblicitari a led, un’ottimale illuminazione in termini di lux e lumen necessari per le telecamere (in serie B le esigenze sono superiori a quelle della Lega Pro), una visuale azzeccata sulle Dolomiti, necessaria per le riprese in tv. La questura, inoltre, ha chiesto diversi altri adeguamenti. In primo luogo, mentre oggi si accede alla Zanvettor dall’entrata principale e alla Canazza dalla rampa laterale che parte davanti al Palamazzali, in futuro si entrerà tutti e solo dall’ingresso principale, per poi dirigersi alle tribune. La novità principale riguarderà la cosiddetta zona di prefiltraggio, davanti all’ingresso, dove verranno installate delle paratie metalliche fisse, in corrispondenza della mezzeria degli attuali parcheggi, parallele al fronte dell’edificio storico. Durante la settimana i varchi laterali saranno aperti e si potrà circolare; alla domenica i cancelli verranno chiusi e, per accedere allo stadio, bisognerà prima entrare in questo recinto. Soltanto se muniti di biglietto.

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