Offerta da 20 milioni per il Museo Civico

La proposta d’acquisto della Provincia sul tavolo del commissario Penta. Polo bibliotecario, a fine gennaio il bando


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Venti milioni per acquistare il Museo Civico. La Provincia lo ha proposto al commissario del Comune Penta. Ecco la notizia, in un inizio d'anno che vede i due "poli", quello museale e quello bibliotecario vivere una stagione di grandi (ri)avvii. Perché anche il secondo è partito. Ieri è stata consegnata la richiesta di appalto integrato: le ex Pascoli sono state rimodulate in alcuni punti rispetto al progetto iniziale di Mayr Fingerle e così, prima della fine di gennaio sarà pubblicato il bando per l'aggiudicazione dei lavori. Ancora 90 giorni previsti per legge, poi altri 60 per dare tempo alle imprese di posizionarsi e infine, al massimo a settembre, si potrà procedere alla cantierizzazione e agli abbattimenti della vecchia struttura. Il 2015 sarà dunque l'anno. Tutto questo è compito della Provincia. Corridoio dell'assessorato ai Lavori pubblici.

Poi il fronte del Polo museale. Qui le questioni sono più complicate. Soprattutto perchè il Civico è di ambito municipale. Anche se non in senso proprio, essendo gestito da un Curatorium. Per questo langue. Il Comune vi ha investito solo 7 milioni ma sono fondi virtuali. Perché solo inseriti formalmente nel precedente bilancio di previsione ma non stanziati. E pure non stanziabili. Visto lo stato delle casse. «Aspettiamo la Provincia» aveva sospirato l'ex assessora Trincanato, l'ultima a guidare la Cultura prima della breve stagione dello Spagnolli ter a "deleghe trattenute". Ora la svolta. Che è avvenuta l'altro pomeriggio. Con Kompatscher e Tommasini a tavola davanti a Penta. L'idea è venuta al vicepresidente. «Ho notato che il commissario si mostrava molto sensibile alla possibilità di integrare Ötzi, il Civico e il Museion dentro un percorso di sinergie e di collegamenti», rivela Tommasini. Il quale, contando sull'assenso del Landeshauptmann tutto teso a ridisegnare in senso virtuoso i rapporti tra Palazzo Widmann e il capoluogo, ha proposto di togliere così un peso al Comune offrendogli in cambio la possibilità di reinvestire il ricavato per i propri bisogni infrastrutturali strategici. In sostanza: la Provincia acquista i terreni su cui poggia il Civico, il municipio riceve almeno 20 milioni, il Civico viene ristrutturato e, soprattutto, messo in stretta correlazione col museo di Ötzi e il Museion, ambedue strutture di competenza provinciale. La falsariga amministrativa è quella già posta in essere alle ex Pascoli quando la struttura e i terreni su cui poggia passarono dal municipio alla Provincia. A questo punto rientreranno pienamente in gioco i progetti dei musei , congelati per mancanza di fondi. Tra i quali la creazione di una nuova piazza sul fronte del Civico verso ponte Talvera, la ristrutturazione urbanistica dei dintorni e quella delle strutture interne. Con la possibilità di concretizzare l'idea di un sovrappasso ( o di un sottopasso) che collegherebbe il Museo alla casa di Oetzi bypassando via Cassa di Risparmio. Il Museion rientrerebbe in questa operazione di ricucitura anche urbana perché posto a poche centinaia di metri di distanza. "Bolzano avrebbe la sua "via dei Musei", tutti in relazione tra loro" dice il vicepresidente. Il quale ha anche rivelato alcuni aggiustamenti all'interno del progetto dell'altro polo, quello bibliotecario, al di là del fiume. «Vorremo farne una piazza del sapere - dice-, ed è per questo che tra le modifiche che appariranno nel bando e inserite dell'appalto integrato appena presentato all'agenzia degli appalti, ci saranno nuovi spazi dedicati a strutture multimediali per ottenere i prestiti dalle mediateche e offrire un punto d'incontro multilingue agli utenti di ogni età». L'elemento che le lega le questioni dei due poli, ma soprattutto di quello museale, ha anche una valenza pienamente politica. «Si è cercato - ha commentato Tommasini - di considerare, nell'offerta per l'acquisto dei terreni del Civico, di valorizzare una possibile continuità di scelte strategiche tra noi, la precedente amministrazione comunale, quella commissariale e la futura giunta. Con l'idea di non sconvolgere le direttrici di avanzamento già delineate e che potranno trovare conclusione dopo le elezioni, nel nuovo consiglio comunale».













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