Ok al cementificio vicino all’Isarco Pronto un esposto

La Provincia varia il Puc sull’Isarco, l’assessore Pasquali avalla Opposizione imbufalita: «È una sanatoria vergognosa»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Un cortocircuito fra tempo presente e tempo futuro. A leggere la delibera approvata dal consiglio comunale sembra che l’attività di lavorazione di cemento dovrà arrivare, in futuro; in realtà esiste già nel presente. Anzi, a detta delle opposizioni, c’è addirittura da anni. Le opposizioni parlano di sanatoria vergognosa, per la giunta invece è tutto in regola.

Siamo sul Lungoisarco sinistro dove, poco oltre l’inceneritore, sta una ditta di lavorazione inerti, in una zona dove, secondo il Puc vigente, si dovrebbe sottostare a dei vincoli dettati dalla delicatezza del sito: in quell’area sono ammessi esclusivamente impianti destinati alla lavorazione di ghiaia. Siamo a pochi metri dal fiume, fra autostrada e argine sinistro dell’Isarco. La richiesta di modifica dello status quo è partita dalla Bls, ed è stata accolta dalla giunta provinciale, tramite una variante d’ufficio al Piano urbanistico comunale, cui il municipio doveva dare un parere, seppure non vincolante. Il parere, positivo, è arrivato in consiglio, ma la maggioranza si è spaccata, tanto che il consigliere Sel Margheri aveva proposto una mozione per dare parere negativo e la seduta è stata interrotta una mezz’ora per permettere di tenere una riunione di maggioranza urgente. Imbufalite le opposizioni. Schiatti (Unitalia) parla di delibera singolare e anomala. Enrico Lillo (Pdl) ha preannunciato: «Una delibera che intendo portare all’esame dell’autorità competente per verificare se non si configuri o meno un illecito o un abuso». Anche Mariateresa Tomada (Fratelli d’Italia) parla senza mezzi termini: «Incomprensibile l'atteggiamento dell'assessore Pasquali, che nega la realtà dei fatti e ha fatto approvare dalla sua maggioranza, Margheri escluso, un parere illegittimo perché fondato su un falso. Le lavorazioni ci sono già da anni. A casa mia questa si chiama sanatoria e il signor Anton Maier dovrebbe pagare o cessare l'attività od ottemperare alle condizioni poste dai tecnici comunali. Prescrizioni scritte sull'acqua, visto che il parere alla delibera è positivo».

Il parere del Comune è in realtà vincolato. I tecnici municipali, infatti, tenuto conto delle peculiarità del luogo, hanno prescritto una verifica di compatibilità idro-geologica e idraulica. «Perché - come spiega Tomada - un conto è se si lavora e si lava la ghiaia, tutto un altro paio di maniche se si lavorano cemento, calcestruzzi o asfalti». E infatti, i tecnici municipali scrivono: “Le aree in cui sono previste lavorazioni e produzione di cemento e conglomerati bituminosi, andranno necessariamente asfaltate”. «Peccato - commenta sempre Tomada - che lì si lavori il cemento da diversi anni». I tecnici dell’ufficio CO2 Energia e geologia prescrivono inoltre: “Relativamente alla fascia di rispetto dell’alveo del fiume, molto vicino all’area in esame, sarà necessario il parere dell’ufficio sistemazione bacini montani; sarà inoltre necessario effettuare un’indagine idrogeologica, che tenga conto dell’interferenza della falda del fiume Isarco con eventuali nuove edificazioni interrate»”.

Sembra che tutto debba accadere in futuro, chiosa Tomada. «Invece è già realtà. Senza che si siano chieste in passato la variante al Puc, gli esami idrogeologici eccetera. Una sanatoria davvero vergognosa».

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