Olimpiadi 2020, Pechino sceglie l’Alto Adige

Bolzano. Nei mesi scorsi, mentre l’Italia preparava la candidatura – poi risultata vincente – per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, in Cina si lavorava già a pieno regime per l’edizione del...



Bolzano. Nei mesi scorsi, mentre l’Italia preparava la candidatura – poi risultata vincente – per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, in Cina si lavorava già a pieno regime per l’edizione del 2022.

Per preparare al meglio i Giochi di Pechino, il governo cinese ha dato incarico ad uno dei suoi atenei più prestigiosi, la Tsinghua University, per individuare i partner maggiormente all’avanguardia nel settore delle tecnologie alpine.

La missione cinese è iniziata a fine 2018: un tour che ha portato gli esperti della Tsinghua University a visitare mezza Europa.

A gennaio la tappa in Alto Adige: assieme a rappresentanti dell’Ambasciata cinese in Italia e della Bank of China, la delegazione proveniente da Pechino ha fatto visita ad alcune delle aziende leader del settore, all’università e al Noi Techpark.

La decisione finale si è fatta attendere un po’, ma ora è ufficiale: tra le varie eccellenze mondiali nel settore delle tecnologie alpine, a spuntarla è stata proprio l’Alto Adige.

Settimana scorsa è così toccato alla delegazione altoatesina visitare Pechino. Assieme al rettore della Libera Università di Bolzano, Paolo Lugli, al presidente dell’Eurac, Roland Psenner e al presidente della Camera di Commercio Michl Ebner (presidente anche della Funivie Ghiacciai Val Senales Spa) erano presenti anche gli imprenditori Vinicio Biasi (Microgate Srl), Stefan Nicolussi Rossi (Vita Srl), Michael Mayr (Technoalpin Spa) e Gottfried Rottensteiner (Skipp Srl).

Il viaggio è stato un pieno successo: al termine della presentazione delle imprese altoatesine e dell’attività di ricerca di unibz, Eurac e Noi Techpark è stato infatti siglato un cosiddetto “memorandum of understanding”, ovvero un’intesa che mette nero su bianco la collaborazione tra quella che è una delle università più affermate a livello globale in settori chiave come le scienze sportive, il turismo invernale e le tecnologie alpine e le istituzioni di ricerca altoatesine.

L’esperienza a cinque cerchi non manca di certo alle imprese altoatesine. Sochi e Pyeongchang, le città in cui si sono svolte le ultime edizioni delle Olimpiadi invernali nel 2014 e nel 2018, sono state un’occasione per mettere in mostra il know-how delle aziende locali in fatto di tecnologie alpine.

Dagli impianti sportivi a quelli di risalita, dai cannoni della neve alle soluzioni hi-tech per migliorare le prestazioni sportive attraverso allenamenti o materiali. Sono una cinquantina le imprese altoatesine specializzate nel settore degli sport invernali e complessivamente occupano quasi 2.000 addetti.

L’export annuale è di circa 300 milioni di euro e quasi un quarto del PIL altoatesino è generato in maniera diretta o indiretta dall’industria e dal turismo invernale.

Il gruppo Leitner, Pichler Projects, TechnoAlpin, Oberalp-Salewa, Microgate o Doppelmayr Italia sono solo alcune tra le numerose eccellenze che l’Alto Adige può vantare in questo campo. Aspettando le Olimpiadi di Milano-Cortina, la prossima sfida è quella di Pechino 2022.

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